Venezia79-Rebecca Zlotowski presenta I figli degli altri in concorso

Intervista a Rebecca Zlotowski a cura di Giovanna Barreca

La maternità e il rapporto tra madri e figli sono due dei temi più presenti alla 79esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Rebecca Zlotowski, scrivendo e dirigendo Les enfants des autres (I figli degli altri) con protagonisti Virgine Efira, Roschdy Zem e la partecipazione di Chiara Mastroianni, ha il coraggio di offrire un punto di vista diverso, nuovo, poco o forse mai esplorato al cinema.

Quando e come si è madri? Che rapporto si può avere con dei bambini che fanno parte della tua vita ma non sono tuoi per una parentela di sangue? Come si può decidere da donna di non far parte dell’enorme esperienza collettiva della maternità?

Nel film è Rachel (Virgine Efira) a porsi la maggior parte di queste domande perché si ritrova a quarant’anni, con un divorzio alle spalle e nuovamente innamorata di un uomo (Roschdy Zem) che ha una figlia di 4 anni, Leila. La donna che nella vita fa l’insegnante in una scuola superiore, si affezione naturalmente alla piccola, mentre il suo ginecoloco (uno spassosissimo cameo di Frederick Wiseman) la avverte che il numero dei suoi follicoli diminuisce sempre più velocemente. La macchina a mano il più delle volte cattura lo stato d’animo della donna, come alcune chiusure a iris sottolineano i diversi cambiamenti che la vita le riserva. Efira è capace di incarnare perfettamente il pragmatismo di una donna che ama i suoi studenti, lascia un segno nelle loro vite grazie alla passione con la quale insegna, grazie a ciò che gli trasmette al di là della materia da studiare e che, contemporaneamente, vuole una vita sentimentale appagante e completa.

La regista che, dopo aver lavorato come docente, ha esordito nel cinema prima di tutto come sceneggiatrice del corto Dans le rang, vincitore del premio per la migliore sceneggiatura alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, per poi a soli 29 anni presentare il suo primo lungometraggio Belle épine con una giovanissima Léa Seydoux oggi, a quasi 40 anni – come la protagonista del suo film – ha scelto di non essere mamma e nella nostra intervista ci svela come ha iniziato una sorta di “conversazione sui figli” con le altre donne.

Nella nostra intervista torniamo sul tema del film e sulle scelte registiche.

Dopo la presentazione in concorso, il film sarà nelle sale italiane dal 22 settembre con Europictures.

giovanna barreca