Il viaggio di Jeanne

11/11/09 - Il primo lungometraggio della regista franco-svedese Anna Novion è un delicato racconto...

Limpidezza e simbolismo per una storia di formazione di adolescenti e non

il viaggio di jeanne11/11/09 – Il primo lungometraggio della regista franco-svedese Anna Novion è un delicato racconto di formazione intorno alla gracile figura di Jeanne (Anaïs Demoustier) che, in viaggio in una piccola isola della Svezia con il padre Albert (uno straordinario Jean-Pierre Darroussin), si volge alla vita adulta e alle prime disavventure amorose.“Il viaggio di Jeanne” è una commedia di sentimenti come forse solo il cinema francese ci sa ancora dare, con una caratterizzazione realistica dei personaggi (oscillanti tra possessività e altruismo) e con una efficacia registica capace di sottolineare ogni “trapasso” interiore dei suoi protagonisti (bellissimo è ad esempio il momento del ritorno a casa in bicicletta di Jeanne delusa dall’essere stata trascurata dal bel ragazzo svedese: un’inquadratura sbilenca che gioca tra il buio della notte e la piccola luce della bici). Se lo spunto narrativo è semplice e quasi banale – un padre e una figlia in vacanza si trovano a sorpresa a dover condividere l’appartamento con altre due donne per un errore di calendario – da qui la Novion riesce a innestare un percorso preciso e rigoroso che fa della sua sceneggiatura un esempio di linearità. Perfetta è così la tempistica dei “dispetti” tra Jeanne e Albert: prima lei ne tradisce la fiducia passando la notte fuori casa, poi lui manca un appuntamento importante. Si assiste dunque a una meccanica di azioni e reazioni che scorrono naturalmente, ma che motivano allo stesso tempo i comportamenti dei personaggi.

“Il viaggio di Jeanne” inoltre riesce a costruire anche un’inedita mappatura simbolica, innestando il tema del tesoro vichingo da cercare in uno degli isolotti (ossessione di Albert) che dà luogo a buone trovate comiche ma che permette anche di leggervi una chiusura mentale e bambinesca cui il personaggio del padre dovrà alla fine liberarsi. Non a caso in francese il film ha il titolo ben più esplicativo de “Le grandes personnes”, dove il diventare adulti e il comportarsi di conseguenza allude non solo alla stessa Jeanne, ma anche al padre, così come alle figure secondarie delle due donne (entrambe d’altronde hanno una relazione amorosa da risolvere). E in tutto ciò brilla il racconto di Albert a Jeanne del guerriero vichingo che pur di salvare un pesante bottino d’oro non esitò a uccidere tutti i suoi marinai per alleggerire la nave e continuare la traversata. La storia ha una potente forza evocatrice e allo stesso tempo contiene in sé già tutto il film e cioè il rischio che si faccia prevalere qualcos’altro piuttosto che la imprescindibile necessità dei rapporti umani. La limpidezza dello sguardo e la trasparenza della scrittura che si apprezzano ne “Il viaggio di Jeanne” fanno pensare che in futuro sentiremo ancora parlare di Anna Novion.

(ALESSANDRO ANIBALLI)

Titolo originale: Les grandes personnes
Produzione: Francia, Svezia 2008
Regia: Anna Novion
Cast: Jean-Pierre Darroussin, Anaïs Demoustier, Judith Henry, Lia Boysen, Jakob Eklund
Durata: 84′
Genere: commedia
Distribuzione: Bolero
Data di uscita: novembre 2009