Torino/Londra, andata e ritorno per Chiara D’anna

L'attrice italiana a Londra da ormai dieci anni presenta al Torino Film Festival in concorso "The Duke of Burgundy", nuovo film di Peter Strickland dove interpreta il ruolo della protagonista Evelyn. La nostra intervista.
Intervista a Chiara D'anna a cura di Giovanna Barreca

Berberian Sound Studio è stato il primo film di Peter Strickland al quale l’attrice italiana Chiara D’Anna ha partecipato e da lì, come racconta ai nostri microfoni, è iniziato il loro rapporto e il coinvolgimento nel ruolo da protagonista per The Duke of Burgundy, presentato in concorso al Torino Film Festival. Un film girato quasi esclusivamente in interni che verte sulla relazione di dominazione/sottomissione tra Cynthia, entomologa e donna adulta, che all’inizio del film sembra quasi tenere in una sorta di stato di schiavitù la cameriera Evelyn molto più giovane di lei. Scopriremo che il loro è un gioco di ruolo dove l’arrivo in casa ogni mattina della ragazza, alcuni lavori richiesti e la ripetizione degli stessi ordini e risposte ad essi, sono solo parte del loro gioco amoroso. Chiuso tra le mura domestiche si consuma un amore fatto di passione, tenerezza ma anche di crudeltà e di insoddisfazioni non celate.
Le due attrici si muovono all’interno delle stanze della villa isolata in mezzo alla campagna di un paese imprecisato, in un tempo storico non definito. Si rapportano solo con un’anziana vicina silenziosa dall’aspetto scorbutico e con una donna falegname bionda che in un gioco di sguardi capiamo essere una sorta di oggetto del desiderio per Evelyn. La donna, costruendo un letto molto particolare, potrebbe realizzare uno degli oggetti-gioco del desiderio in realtà voluto solo dalla giovane. Da questo punto in poi c’è un’evoluzione: i differenti desideri e la capacità di rapportarsi con le fantasie dell’altra iniziano ad incrinare qualcosa in un’unione felice.
Un film che in realtà, a differenza di come è stato presentato da molti media, non è il racconto erotico di un amore ma un’analisi delle dinamiche che comunemente sono presenti in tutte le relazione d’amore. Qui abbiamo soprattutto una riuscita chiave di humour sottile per analizzare come spesso da una cattiva comunicazione amorosa scaturiscano le peggiori incomprensioni, ferite più profonde che possiamo procurare all’altro.
Partita a 23 anni da Chieri con una laureaa di geologia e poi rapita dal teatro e successivamente dal cinema, durante la nostra intervista Chiara D’anna analizza nel dettaglio il suo ruolo nel film e il rapporto sul set col regista. L’attrice il 21 e 22 novembre sempre a Torino, al Teatro Gobetti era in scena con I giganti della montagna di Pirandello per la regia di Michele Guaraldo.

giovanna barreca