Comico televisivo e teatrale, Riccardo Rossi è una di quelle voci e volti noti da molti anni ma che forse il grande pubblico non conosce fino in fondo. Almeno fino al 19 marzo, quando – per il giorno della festa del papà – uscirà al cinema La prima volta (di mia figlia), film con il quale l’attore non solo diventa protagonista assoluto, ma esordisce anche nella regia. La storia vede un padre preoccupato perché la figlia 15enne sarebbe a un passo dal perdere la verginità: per evitare l’evento, organizza una cena con un’amica ginecologa e il marito per cercare di parlare con la figlia. Ma la situazione, complicata dall’aggiungersi di una psicologa poco tradizionale, sfuggirà presto di mano.
Interpretato dallo stesso Rossi insieme ad Anna Foglietta, Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi e all’esordiente Benedetta Gargari, La prima volta di mia figlia è il tentativo, secondo le parole di Rossi, di “riconciliare i padri con i figli” soprattutto quando con l’adolescenza i problemi diventano più difficili da risolvere. Un film d’impianto teatrale, tra consapevolezza e perbenismo, che cerca di sdoganare al cinema l’immagine di Rossi che forse però, per modi e tempi – simili a un Verdone in minore – è più adatta ai palchi teatrali o televisivi.
EMANUELE RAUCO