Céline Sciamma e la sua banda di ragazze

La regista Sciamma a Roma per presentare Diamante nero, storia di formazione sociale e amicizia femminile. L'intervista radio alla regista
Intervista a Céline Sciamma, di Emanuele Rauco

filles01Dopo aver illuminato la Quinzaine des Réalisateurs dello scorso festival di Cannes, Diamante nero (pessimo titolo italiano di Bande des filles) arriva nelle sale italiane dal 18 giugno e a Roma è venuta la sua regista Céline Sciamma a presentarlo. Il film racconta la storia di Marieme, una ragazza timida, che deve praticamente accudire la sorella visto che la madre lavora tutto il giorno e il fratello è un violento scansafatiche; ma la sua vita cambia quando incontra Lady e il suo gruppo di ragazze, con le quale ridefinire se stessa, la sua immagine, il suo ruolo nella società.
Un film di formazione ambientato nella periferia parigina, ma lontanissimo dal “film banlieue”, soprattutto per l’assenza di luoghi comuni sui conflitti razziali e sociali: “Volevo raccontare la periferia – ha dichiarato Sciamma – non come un luogo esotico e sconosciuto al pubblico, ma darle la nobiltà di un ambiente evocativo, adatto per uno spettacolo cinematografico, fatto di storie, di eroine romantiche, colori e messinscena. Fatto di cinema”. La regista ha spostato la costruzione dell’identità intima e personale al centro dei suoi primi film (soprattutto Tomboy) sul contesto sociale, dando attenzione agli oggetti, al look delle attrici (curando anche i costumi), alle canzoni per definire l’evoluzione delle ragazze: “La scelta delle 4 protagoniste è stata lunga, intorno a 400 ragazze, e loro mi hanno anche aiutato a definire dei tratti dei personaggi, soprattutto in alcune lunghe sequenze improvvisate: sono state delle collaboratrici per me, anche se non le volevo come consulenti sulla vita delle banlieue”.

La nostra intervista radio la potete ascoltare cliccando play sopra l’articolo.

EMANUELE RAUCO