Rocco e i suoi fratelli

Una povera vedova, Rosaria, lascia in treno, con i suoi quattro figli, il paese della Lucania in cui è nata, per trasferirsi a Milano, dove vive il figlio maggiore, Vincenzo. Questi non può fare molto per la famiglia, ma riesce ad introdurre i fratelli nel mondo del pugilato. Simone, il più ambizioso, si dedica con fervore alla nuova professione, ma dopo un promettente inizio, finisce per frequentare ambienti poco raccomandabili. Rocco invece trova lavoro in una lavanderia, Vincenzo ottiene un impiego saltuario, Ciro diventa un operaio specializzato, e Luca, il più piccolo, si industria per guadagnare anche lui qualche soldo. Simone ha una relazione con Nadia, una prostituta che dopo qualche tempo finisce in prigione. Rocco la ritrova nella piccola città di provincia dove presta servizio militare: tra i due germoglia un sincero affetto, e, tornati entrambi a Milano, fanno progetti di matrimonio. Ma anche Simone è innamorato di Nadia, e avendola sorpresa col fratello, la violenta dopo aver picchiato selvaggiamente Rocco. Questi tronca la relazione con Nadia e si dedica tutto al pugilato. I debiti e gli imbrogli di Simone portano la famiglia sull’orlo del fallimento. Rocco, per salvare la famiglia, accetta un contratto propostogli da un impresario. Simone, giunto all’estremo dell’abiezione, uccide Nadia. La famiglia non può più difenderlo. Simone è arrestato, mentre Rocco conquista allori sul ring.

Regia: Luchino Visconti
Aiuto regia: Rinaldo Ricci
Cast: Adriana Asti,Enzo Fiermonte,Becker Masoero,Franca Valeri,Eduardo Passarelli,Saveur Chioca,Emilio Rinaldi,Bruno Fortilli,Rocco Mazzola,Gino Seretti,Felice Musazzi,Luigi Basagaluppi,Renato Terra Caizzi,Alain Delon,Renato Salvatori,Annie Girardot,Spiros Focás,Corrado Pani,Paolo Stoppa,Nino Castelnuovo,Suzy Delair,Roger Hanin,Katina Paxinou,Claudia Cardinale,Max Cartier,Rocco Vidolazzi,Alessandra Panaro,Claudia Mori,Rosario Borelli
Sceneggiatura: Suso Cecchi d’Amico
Soggetto: Luchino Visconti
Fotografia: Giuseppe Rotunno
Musiche: Nino Rota
Montaggio: Mario Serandrei
Costumi: Piero Tosi
Anno: 1960
Tratto da: liberamente ispirato ai racconti de “Il ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori
Origine: Francia
Durata: 180 minuti
Genere: drammatico
Produzione: GOFFREDO LOMBARDO PER TITANUS, LES FILMS MARCEAU
Distribuzione: TITANUS (1960); IL CINEMA RITROVATO-CINETECA DI BOLOGNA (2016) – CREAZIONI HOME VIDEO, MONDADORI VIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)
Note: – PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ALLA MOSTRA DI VENEZIA (1960). NASTRO D’ARGENTO PER MIGLIOR FILM, MIGLIOR SCENEGGIATURA E MIGLIOR FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO. DAVID DI DONATELLO 1961 PER MIGLIORE PRODUZIONE (GOFFREDO LOMBARDO).

– TRA GLI ATTORI CITATI NEI