Jacob per benigni

17/03/11 - “Ho scelto la forma epistolare per la libertà, per passare da un soggetto all’altro, dal reale all’immaginario ...

Uscito in Francia: “Le fantome du capitaine” di Gilles Jacob

17/03/11 – “Ho scelto la forma epistolare per la libertà, per passare da un soggetto all’altro, dal reale all’immaginario senza soluzione di continuità” dichiara il direttore del Festival Internazionale del Cinema di Cannes, Gilles Jacob che quest’anno ha scelto Robert De Niro come presidente di giuria per l’edizione numero 64 della kermesse più attesa e amata del mondo (anche se il futuro ministro della cultura italiana Giancarlo Galan non è del nostro stesso avviso). Lui, Jacob, l’uomo più potente e influente del cinema mondiale (capace di scoprire Vitalij Kanevskij agli albori della sua carriera e già nel 2007 film come 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni del regista rumeno Mongiu, la cui opera non sarebbe altrimenti mai circolata in Europa e poi nel mondo) nel suo nuovo libro Le fantome du capitaine, ed. Robert Laffont, gioca.

Il coraggio di scelte autonome e la voglia di non accettare mai solo quello che è più politicamente opportuno, lo hanno reso l’uomo ammirato da tanti che in questo libro utilizza la sua grande competenza in ambito letterario e le sue doti intellettuali per divertirsi e divertire. Invia 60 lettere immaginarie ai protagonisti dell’arte, passando dai maestri della letteratura (Conan Doyle, Truman Capote, Josef Kafka…), a celebri personaggi di finzione (Don Chisciotte), fino a Claudio Abbado per la musica e Jane Fonda, Woody Allen, Federico Fellini, Michel Piccoli, Catheine Deneuve per il cinema, scoprendosi così uomo molto ironico soprattutto quando “duetta” con i personaggi letterari, utilizzando la “loro lingua”, giocando con la parola scritta con grande maestria.

Un estratto di quella scritta all’amico Roberto Benigni è stata pubblicata oggi sul Messaggero anche perchè, nel nostro paese, ha fatto più notizia. Jacob – come sempre i moniti devono venire dall’estero – invita il grande attore, per lui personaggio emblematico di Fellini (lo ricordate ne La voce della luna?), a essere il suo vero erede e a “ritrovare il sipario di scena di Fellini a Cannes”. Un gioco, un auspicio e un monito: “Per onorare la memoria di Fellini, l’ultimo poeta visionario (?), niente meglio di un suo disegno: l’emozione di un bozzetto che mostrasse Gelsomina – la sua creatura e sua moglie (…) Dopo il festival la tela, molto pesante, è partita per una grande esposizione romana, prima di venire dimenticata in un magazzino, ma dove? Roberto, se non te ne occupi, finirà per disfarsi come gli affreschi di Roma…”

Alleghiamo il link all’intervista di Lci a Jacobs

GIOVANNA BARRECA