Gragnaniello contro tutti

Il cantautore napoletano parla di Radici, film che sarà presentato a Venezia, e attacca Bassolino, Gigi D'Alessio e Turturro.

In occasione della presentazione del documentario musicale Radici, selezionato per il prossimo festival di Venezia, il cantautore napoletano Enzo Gragnaniello, se l’è presa un po’ con tutti: con la Regione, con Bassolino, con Gigi D’Alessio e, anche, con John Turturro. Radici è un film di Carlo Luglio su e con Gragnaniello, in programma alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione delle Giornate degli Autori. “Volevo far venire fuori i fantasmi della città che non ci sono più, ‘o munaciello, gli spiriti casalinghi, quelle radici vivissime, quella parte di poesia antica e dimenticata che avvolge questa città”, ha detto il cantante che poi però ha accusato la Regione campana di non aver dato nulla a sostegno del film: “Ci metto io 3mila euro per andare a presentarlo a Venezia”. Da qui è arrivata un’accusa a Bassolino, ex presidente della Regione: “Ci ha macinato facendoci credere che avrebbe fatto una nuova Napoli. La rivoluzione vera sarebbe prendere Bassolino, che negli anni ’70 non l’avrebbe passata liscia, e fargli capire quanto ha distrutto la nostra città”. E dopo un breve apprezzamento per il neo-sindaco De Magistris, sono arrivati da parte di Gragnaniello dei giudizi salaci anche sui colleghi musicisti (“Gigi D’Alessio? A Napoli non piace a nessuno, ma ha fatto il pacco al resto d’Italia”) e su chi ha documentato Napoli recentemente, in particolare l’attore e regista John Turturro che, con Passione, secondo Gragnaniello, avrebbe ritratto “una città souvenir, non vera”.