Belli e indipendenti

25/11/11 - A Invideo il meglio della produzione audiovisiva contemporanea. Un bilancio dell’edizione 2011 con la co-direttrice Sandra Lischi.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA alla co-direttrice di Invideo:

  • Sandra Lischi
  • L’Aiace (associazione italiana amici cinema d’essai) dal 1990 ha dato vita a Invideo, un festival che presenta opere di ricerca e di sperimentazione provenienti da tutti il mondo, selezionate dai direttori artistici Romano Fattorossi e Sandra Lischi che guidano la squadra della kermesse milanese e la presentazione dei diversi incontri, dibattiti, performance degli autori presenti. Invideo è anche un archivio permanente delle arti elettroniche (circa 900 le opere tra video arte, cinema e video di ricerca e sperimentale, documentari, videomusica, video di danza e teatro, ritratti di artista) messo a disposizione per studiosi e cittadinanza alla Fabbrica del Vapore, lo spazio milanese di Via Procaccini. L’edizione del festival 2011, dal 16 al 20 novembre, tenutasi in diversi zone della città – dal Centro culturale francese all’istituto europeo del design, allo IED, alla Sala Alda Merini all’interno dello spazio Oberdan – ha avuto come tema conduttore delle 31 opere, tra visioni e suoni, della sezione ufficiale le Distanze variabili che, come ci spiega la co-direttirice Sandra Lischi: “Hanno posto grande attenzione al dettaglio ma anche uno sguardo generale sul pianeta, quindi si sono rivolti sia all’infinitamente piccolo che ai problemi della Terra”.

    L’affluenza di pubblico, in aumento rispetto al 2010, ha premiato il coraggio degli organizzatori, che pur denunciando la situazione di estrema difficoltà dovuta ai tagli dei finanziamenti, hanno potuto contare su un programma che comprendeva la presenza di grandissimi artisti, a partire da François Vogel, definito dalla rivista “Bref” il mago barocco del video. All’artista francese è stata dedicata la personale. In opere come After the rain, Rébus, Cuisine ha dimostrato, non solo di volere lavorare tra reale e fantastico, ma di porre un’attenzione particolare alla forma e di utilizzare in maniera nuova e diversa lo spazio “in una curiosa ibridazione fra ingegneria dell’immagine e videografie poetiche” come si legge nell’accurato catalogo. Un pubblico davvero numeroso ha partecipato all’incontro e alla lectio magistralis all’università di Vogel ponendo diverse domande e dimostrando vivo interesse per il suo sperimentare nel campo dell’arte elettronica. In prima mondiale anche il suo ultimo video This Thirst.

    Del fitto programma, tra omaggi al teatro (con il Living Theatre), alla danza, poniamo l’attenzione sulle opere che più hanno cercato una contaminazione cinematografica partendo dall’installazione-astronave Mock-up di Marco Bolognesi che, attraverso Propaganda republic proiettato al suo interno, ha omaggiato Il pianeta degli uomini spenti, film di Antonio Margheriti e con esso un po’ tutto il cinema di fantascienza, considerato per troppo tempo un genere di serie B. Nella sezione ufficiale: The beautiful language di Mounir Fatmi che attraverso scene da Il ragazzo selvaggio di Francois Truffaut al testo Imperialism di Hannah Arendt, indaga e vuole portare il pubblico a una riflessione sul linguaggio. Analisi sullo scorrere del tempo al centro di Riss di Anja Breien, entrata con le sue telecamere a fotografare l’intero di una serra in fase di smantellamento. Ragionamento sulla vita invece in Six Easy Pieces di Reynold Reynolds, tra cinema, musica e scienza. Al documentario si affida Antonello Matarazzo per Video su carta, un docu-ritratto sul lavoro-denuncia di Perino&Vale, autori di opere in cartapesta. Jonas Odell, regista svedese, porta in concorso Tussilago, un film biografico che ha come protagonista Norbert Krocher, terrorista nella Germania Ovest degli anni ’70. E ancora Hisham Bizri, filmaker libanese-americano, nato a Beirut che in A film canta l’amore per una donna che l’artista idealizza attraverso diverse figure femminili. Per maggiori info sul festival e sull’archivio: www.mostrainvideo.com.