Muore Andrew Sarris

Ci lascia uno dei più importanti critici e teorici statunitensi: Andrew Sarris, sui suoi libri si sono formati gli autori della New Hollywood a partire da Scorsese.

È morto stamattina a New York, per complicazioni insorte in seguito ad una caduta, il critico cinematografico americano Andrew Sarris. Celebre per aver introdotto negli Stati Uniti la “Politique des Auteurs” (author theory in inglese), Sarris aveva 83 anni, ed è stato una firma autorevole del Village Voice. A donargli la fama fu l’articolo “Notes on the Auteur Theory” pubblicato su Film Culture nel 1962, dove Sarris proponeva per la prima volta agli studiosi americani il regista come principale creatore del film, proprio come accadeva oltreoceano sulle pagine dei Cahiers du Cinéma già dagli anni ’50. Le idee contenute nell’articolo furono poi sviluppate da Sarris nel fondamentale volume The American Cinema: Directors and Directions 1929 – 1968, una vera e propria pietra miliare per i cinefili statunitensi. Appassionato cinefilo oltre che teorico, Sarris nei suoi scritti difese strenuamente il valore di filmaker caduti nell’oblio o ritenuti troppo commerciali – come ad esempio Hitchcock e Welles – ma ha scritto anche su autori come Robert Bresson e Michelangelo Antonioni. Oltre a Film Culture e Village Voice Sarris è stato fino al 2011 una firma del New York Observer e un professore universitario alla Columbia University. Sulle sue teorie si sono formati i maggiori registi della New Hollywood in particolare Martin Scorsese, che insieme ad Emanuel Levy ha dedicato al critico un libro dal titolo Citizen Sarris, American Film Critic: Essays in Honor of Andrew Sarris.