#Venezia80 – Antoneta Alamat Kusijanović per Miu Miu

La regista Antoneta Alamat Kusijanović, Camera d'Or a Cannes con "Murina", presenta alle Giornate degli Autori dell'80esima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia "Stane", nell'ambito della serie antologica di cortometraggi di Miu Miu Women’s Tales. La nostra intervista all'autrice croata.
Intervista ad Antoneta Alamat Kusijanović a cura di Giovanna Barreca

Miu Miu, partner creativo delle Giornate degli Autori, ha scelto un’altra autrice cinematografica di grande talento come Antoneta Alamat Kusijanović per il progetto Miu Miu Women’s Tales 2023. La casa di moda lascia totale libertà creativa alle registe, chiedendo che i personaggi del film indossino gli abiti dell’ultima collezione.

Su tali basi di totale fiducia la regista croata, nata a Dubrovnik e trasferitasi prima a Zagabria e poi a New York dove ha studiato regia alla Columbia University, ha scritto e diretto il cortometraggio Stane, una storia che le stava a cuore da parecchio tempo perché – com’è evidente dall’emozione provata durante la nostra intervista -, tocca diverse corde anche personali. La protagonista Stane è una donna affermata, figlia di migranti che a New York hanno raggiunto un discreto successo passo dopo passo e, quando sta per ereditare l’azienda di costruzione di famiglia e posare la prima pietra della sua prima opera (una chiesa nel suo quartiere di nascita), le cose si complicano soprattutto con gli uomini della sua famiglia: padre, marito e figlio. Un film fortemente incentrato sul tema del patriarcato, sull’amore dove colpisce la messa in scena, con un lavoro a contrasto soprattutto con luce che domina gli ambienti. Da sottolineare anche l’intensità interpretativa dell’attrice Danica Curcic, già protagonista di Murina, film vincitore della Camera d’Or al Festival del cinema di Cannes nel 2021. L’abito giallo che indossa Stane nella seconda parte del film è determinante per comprendere la trasformazione necessaria in atto nella donna per sopravvivere e superare le tensioni. Un abito che all’inizio colpisce per la semplicità delle linee, per il ricamo leggero e le maniche morbide e che, durante il film, le permetterà di rompere schemi imposti e autoimposti.

Durante la nostra intervista abbiamo toccato tutti i temi dominanti dell’opera e le scelte sulla messa in scena.

Il cortometraggio è disponibile sulla piattaforma Mubi.

giovanna barreca