Arrivano i nostri

25/06/09 - In un`Italia il cui Presidente del Consiglio è sospettato di cose cui nessuno, per quanto...

(Rubrica a cura di Alessandro Aniballi)

25/06/09 – In un`Italia il cui Presidente del Consiglio è sospettato di cose cui nessuno, per quanto fantasioso e inventivo, era ancora arrivato a pensare, ci è sembrato il caso di recuperare un film che un paio di mesi fa ha scatenato delle polemiche politiche, perchè messo in onda su Sky. Si tratta di “Shooting Silvio”, opera prima di Berardo Carboni, criticato da alcune figure del centro-destra in quanto incitatore alla violenza contro il premier in un momento difficile per il paese come quello immediatamente successivo al terremoto in Abruzzo (!). Sembra di capire che, secondo il centro-destra, in quei giorni si doveva mostrare solo ed esclusivamente il nostro primo ministro all`opera nelle sue innumerevoli apparizioni televisive tra i terremotati…Il deputato Piero Testoni è arrivato a dire che quel film, girato nel 2006, era datato. E in effetti come dargli torto, visto quel che sta emergendo in queste ultime settimane.

arrivano-i-nostri-interno.jpgDetto ciò, non possiamo che segnalare, purtroppo, che “Shooting Silvio” è un film brutto. A nostro avviso, Carboni sbaglia innanzitutto nel caratterizzare il protagonista che, indolente e antipatico, è contro Berlusconi per una forma di monomania e dunque incarna alla perfezione quell`anti-berlusconismo che spesso viene criticato perchè infantile e irrazionale. Addirittura, il Berlusconi rapito nel finale, fa una miglior figura del ragazzo che lo vuole uccidere, perchè mostra sangue freddo e ragionevolezza. Insomma, se Carboni voleva fare un film contro Berlusconi non ci è riuscito. Piuttosto “Shooting Silvio” dà  l`idea di essere autoreferenziale, figlio di tanto nostro cinema degli anni Novanta ormai scaduto, dove i riferimenti culturali, per il modo in cui vengono trattati, hanno un che di adolescenziale: il Kurtz di “Apocalypse Now”, un certo morettismo, il Chaplin de “Il grande dittatore”, il Remotti della sua celeberrima canzone contro Roma, ecc. L`antiberlusconismo che emerge nel film risulta dunque immotivato e in buona sostanza sembra rivolto a chi è già  profondamente contrario al nostro Presidente del Consiglio. “Shooting Silvio” si appoggia su un qualcosa che vive nell`extratesto e perciò è risibilmente legato all`attualità  politica. Ne “Il caimano” Moretti invece ha avuto l`arguzia di scegliere come suo protagonista un produttore di film di serie zeta (quindi non politicizzato) sull`orlo della bancarotta, che nel `94 aveva perfino votato Forza Italia!

Ma “Shooting Silvio” pecca purtroppo anche di una recitazione approssimativa, di personaggi labili e poco caratterizzati e di una scrittura pseudo-poetica con delle linee di dialogo che mancano completamente di naturalezza. Certo Carboni ci vuole dire che il suo protagonista sbaglia, che la decisione di uccidere il premier non farà  altro che aumentare il carisma della sua figura, ma tutto ciò è reso in maniera troppo approssimativa e ambigua (forse il film andava chiuso con una serie di titoloni di giornale, chissà ). Non aiutano al discorso degli intermezzi da videoclip e soprattutto la scena chiave, quella in cui Silvio viene rapito, resa con della semi-animazione per l`evidente impossibilità  di realizzarla dal vero. Il recente “Valzer con Bashir” insegna che le scelte estetiche, se sono tali, devono essere valutate con coerenza. Uno “Shooting Silvio” girato interamente con delle tecniche di animazione, allora, sarebbe stato forse un lavoro degno di nota, capace magari di raffigurare con sensatezza il tragico distacco dal reale che viviamo in questi tempi.