Belli e indipendenti

29/07/11 - Sam Raimi ha distribuito in Giappone e Usa il primo film di Gabriele Albanesi. Il 17 giugno è uscito in Italia il secondo: Ubaldo Terzani Horror Show.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA al regista di Ubaldo Terzani Horror Show:

  • Gabriele Albanesi
  • Ubaldo Terzani Horror Show suscita terrore perchè rappresenta, come molti film del suo genere, una forma sconosciuta e inaccettabile di contiguità tra la vita e la morte. Per il suo autore, il giovane regista indipendente Gabriele Albanesi, sembra che tale contiguità appartenga al regime ordinario delle cose e come tale non generi una vera e propria inquietudine. Spavento però sicuramente sì perchè nel suo secondo film – dopo il successo de Il bosco fuori che continua a ottenere diversi premi in tutto il mondo e ha visto la casa di distribuzione Ghost House Pictures di Sam Raimi, occuparsi della diffusione del film in Giappone e sul mercato statunitense – il sangue scorre a fiumi soprattutto nella seconda parte del film quando il protagonista, Alessio Rinaldi (Giuseppe Soleri) si trasferisce a casa dello sceneggiatore Ubaldo Terzani (Paolo Sassanelli) che deve aiutarlo – come richiesto nell’incipit dal suo produttore – a creare una sceneggiatura più “televisionabile” per il suo film perchè “non siamo più negli anni ’70 e tu non sei Mario Bava“.

    Da questo spunto iniziale autobiografico e – scopriamo durante l’intervista, fedele anche nelle singole parole dei dialoghi – abbiamo iniziato la nostra chiacchierata con Gabriele Albanesi, romano che dopo l’esordio nel 2006 ha lavorato alla scrittura di questa sua seconda opera, arricchendola di citazioni – dalla stanza di Alessio che contiene una carrellata di poster di Dario Argento ai rimandi a Fernando Di Leo, ai thriller anni ’70-’80 italiani e citazioni esplicite di film come Quando Alice ruppe lo specchio di Fulci – restando fedele all’idea di realizzare un film di genere horror che rispettasse tutti i canoni e che al mezzo televisivo tanto bistrattato, e preso ad esempio di quello che “il pubblico dovrebbe volere”, regala una costruttiva vena critica di riflessione e l’interpretazione di Paolo Sassanelli, un attore che in quella realtà è cresciuto ottenendo l’affetto del pubblico ma che qui dimostra tutta la sua versatilità. Dal 17 giugno nelle sale ha riscosso un buon successo tanto da vedere aumentare il numero di esercenti pronti a metterlo in programmazione ma com’è stato per il suo primo lavoro, anche per Ubaldo Terzani Horror Show, il regista e la produzione puntano sul mercato estero che da sempre è attento a film di genere di ottima qualità cinematografica e che, come in questo caso, sappiano sollecitare lo spettatore a cancellare l’idea che l’arte visiva debba attenersi a criteri di percezione e di rappresentazione standardizzati del mondo.