Belli e indipendenti

09/12/11 - Esce in home video in Italia, grazie ad Atlantide Entertainment, Lola, il capolavoro del filippino Brillante Mendoza, presentato a Venezia 2009.

Belli e indipendenti – Indagine sull’odierno cinema indipendente a cura di Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA al regista:

  • Brillante Mendoza
  • Il direttore artistico Marco Muller lo inserì come film sorpresa alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia nel 2009, regalando al pubblico uno dei film indipendenti più emozionanti e commoventi dell’intera kermesse. Oggi Lola di Brillante Mendoza arriva finalmente al pubblico italiano grazie ad Atlantide Entertainment che lo distribuirà in home video in versione dvd o digitale, scaricabile sul sito www.atlantideentertainment.com. Diversi i film del cineasta filippino nel catalogo della società: da Masahista del 2005, a Tirador del 2007 e Kinatay, film vincitore della Palma d’oro per la miglior regia al Festival di Cannes 2009, editato il mese scorso. Con Lola, Brillante Mendoza abbandonò la spirale di violenza e orrore alla base di Kinatay per condurre lo spettatore – come affermò anche alla presentazione veneziana – “in un flusso ininterrotto di emozioni”. Con la lenta descrizione dei gesti quotidiani di due anziane signore (2 lola, traduzione di nonna), il regista ed ex-scenografo (in questo film, più che in altri, la sua esperienza passata ha arricchito enormemente la messa in scena con ambientazioni diurne e notturne ricche di poesia) – porta gli spettatori nel mondo povero e fatto di piccoli gesti di Sepa e di Puring; tutti protagonisti del processo di comprensione che guida le due nonne nei sobborghi della capitale Manila. Sepa vive in una baraccopoli lungo il fiume e suo nipote è stato ucciso per rubargli il cellulare. La donna, accompagnata da un bambino, con forza e tenacia cerca di racimolare il denaro per il funerale del nipote e poter partecipare al processo per omicidio.

    Contemporaneamente un’altra nonna, lola Puring, cerca per le stesse strade del denaro per il suo giovane, in carcere per aver ucciso il nipote di Sepa. Trovare i soldi per un patteggiamento è l’unico modo per salvare il ragazzo. Le nonne della vittima e del carnefice accumunate dalla stessa disperazione, dalla stesso dolore, entrambe alla ricerca di un modo per aiutare i nipoti. Per amore, per la dedizione che per anni le ha tenute legate a quei figli. La pioggia, il vento che si abbattono sulle donne sembrano voler aggiungere un ulteriore strumento alla sinfonia della disperazione che accomuna il loro vagare. Mendoza permette allo spettatore, girando con una macchina a spalla, di essere sempre un passo dietro alle donne e sempre con entrambe per percorrere in maniera incerta ma con dignità la loro avventura tragica, lavorando sull’essenziale: mai una scena di inutile descrizione ma sempre e solo un pedinamento attento. Un film sui sentimenti più veri e puri che i volti delle sue anziane donne racchiudono come poche volte è capitato di vedere al cinema, emozionando davvero.