Butterfly Zone

02/07/10 - "Butterfly Zone - Il senso della farfalla": anche Luciano Capponi approda al cinema, ché sebbene...

“Butterfly Zone – Il senso della farfalla”: il vino, più che verità, produce ubriachi

02/07/10 – Dopo 30 anni di radio, teatro, tv, musica e produzioni varie, anche Luciano Capponi approda al cinema, ché sebbene l’industria sia in crisi e pianga soldi, un esordio non si nega a nessuno. Il regista ne approfitta per rigettare in un unico film molte delle sue ambizioni, ossessioni e interessi con il facile alibi del fantasy e del para-psico-onirico. Che tradotto in italiano significa un pessimo pasticcio.

the butterfly zoneLa storia vede Vladimiro e il suo amico Amilcare alle prese con la morte del padre primo e col suo strano lascito: un vino che apre un portale per l’aldilà. Ma entrare in contatto con l’oltre-mondo causa problemi specie se c’è un’agenzia segreta che cerca questo portale. Commedia di amici e familiari, fantasy esoterico, thriller paranormale e spionaggio mistico; ma soprattutto la sceneggiatura dello stesso regista è una totale confusione retta sul filo dell’umorismo greve e stupido.
Anche perché a confondere di continuo generi e registri e temi si perde di vista il senso, il fine ultimo di questo obbrobrio che dovrebbe riflettere sulle linee di demarcazione tra vita e morte, sull’importanza di vivere a pieno sentimenti e affetti condendo il tutto con salti narrativi impossibili degni dei fumetti di Roberto Recchioni. Che però a differenza di Capponi non si prende sul serio e non spinge impunemente il racconto nel delirio ridicolo, accumulando qualunque cosa possibile, dalla suspense all’umorismo da caserma, dalle pretese che ammazzano l’ironia alle stonate tracce poetiche, i morti ammazzati, i fantasmi, i ricordi, i killer e le farfalle.

Una sorta di frullato senza senso e capacità in cui nulla è adeguato: non i dialoghi folli e stupidi, non le situazioni imbarazzanti, non la regia insipiente nell’essenza del suo compito (la messinscena invece non è tutta da buttare) cioè la gestione delle inquadrature e del loro significato e degli attori, teatranti da filodrammatica costretto a darsi un tono serio. Si salva solo Pietro Ragusa che però non ha alcuna possibilità di migliorare battute impronunciabili.

EMANUELE RAUCO

Regia: Luciano Capponi
Produzione: Italia 2009
Cast: Pietro Ragusa, Francesco Martino, Francesco Salvi, Barbara Bouchet, Alessandra Rambaldi, Giorgio Colangeli, Armando De Razza, Vincent Riotta, Damir Todorovic, Sergio Nicolai, Cosimo Fusco, Melanie Gerren, Sara Armentano, Max Bertolani, Daniele Aldovrandi, Cristiano Callegaro
Genere: thriller
Durata: 100′
Distribuzione: Borgo dello Spettacolo
Data di uscita: 2 luglio 2010

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