Che succede a Roma?

Dopo l'appello del mondo del cinema a favore di Müller, nominato direttore ma ancora senza contratto, si sono susseguite le dichiarazioni di Zingaretti, Polverini, Alemanno e Ferrari, presidente della Fondazione Cinema per Roma. Rimane il mistero di un direttore che ancora non ha potuto iniziare a lavorare.

Tutto si muove, ma tutto sembra ancora fermo intorno alla prossima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Marco Müller, nominato direttore lo scorso 16 marzo, non ha ancora firmato il contratto e dunque ancora non ha cominciato a lavorare al festival. Si susseguono gli interrogativi di fronte ai motivi che potrebbero aver spinto l’ex direttore della Mostra del Cinema di Venezia a non apporre la fatidica firma, tra cui – ufficiosamente – presunti contrasti su staff e consulenti proposti e non accettati dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Cinema per Roma, presieduto da Paolo Ferrari.
In mattinata è stato reso noto un appello lanciato da alcuni dei maggiori esponenti del nostro cinema, in cui registi, produttori, attori (da Marco Bellocchio a Riccardo Tozzi a Valerio Mastandrea), chiedono che si proceda rapidamente per risolvere i dissidi interni e permettere dunque a Müller di lavorare, perché “perdere altro tempo sarebbe una sconfitta per Roma e uno scacco durissimo per il cinema italiano. E condurrebbe probabilmente alla morte dell’evento e alla cancellazione delle prospettive future”.
Subito è intervenuto il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che ha diramato il seguente comunicato: “Il Festival del Cinema di Roma quest’anno ha avuto una vita burrascosa, ma dal 5 marzo 2012, giorno della nomina del nuovo Presidente [Paolo Ferrari, ndr.] e del nuovo Cda, è stato messo nella condizione di lavorare. Nella successiva assemblea dei soci del 12 aprile 2012 si é presa all’unanimità la decisione di farsi carico del deficit maturato e abbiamo inoltre messo a disposizione le risorse previste per la manifestazione di quest’anno. Un atto ancora più importante se si considera la ristrettezza di risorse pubbliche che attualmente investe gli enti locali. Ora, da mesi, siamo in attesa di segnali concreti e positivi sull’organizzazione della festa, mentre il tempo inesorabilmente passa. Per questo vi invito al più presto ad entrare nella fase operativa. Roma si aspetta un festival all’altezza della sua tradizione”.
Per parte loro, il presidente della Regione Renata Polverini e il sindaco di Roma Gianni Alemanno si dicono positivamente colpiti dall’appello in favore di Müller ed entrambi invitano la Fondazione Cinema per Roma e lo stesso Müller a mettersi immediatamente al lavoro, così come riportato da “Cinecittà News”.
Se il direttore in pectore del festival non rilascia dichiarazioni, Paolo Ferrari – sempre a “Cinecittà news” – mostra ottimismo rimandando al Consiglio d’Amministazione della Fondazione Cinema per Roma che si riunirà il prossimo 4 maggio: “Müller entro quella data ci fornirà il programma del festival, con tanto di date, giorni e ripartizioni e noi valuteremo sulla qualità di quanto da lui proposto”.
Resta il fatto che intorno alla manifestazione capitolina si sono incrociati sin troppi interessi – troppo spesso distanti da questioni meramente cinematografiche – che hanno finito per creare, o almeno favorire, l’impasse fino ad oggi pericolosamente irrisolta, in cui è stato identificato il nome di quello che è probabilmente il maggior organizzatore di festival in attività, ma che – non si riesce a capire perché – non si è ancora potuto mettere al lavoro.