District 9

25/09/09 - La fantascienza è da sempre uno dei generi narrativi più facili da piegare ai sottotesti...

Ultim`ora dallo spazio. O dal Sudafrica?

district9-for-humansonly25/09/09 – La fantascienza è da sempre uno dei generi narrativi più facili da piegare ai sottotesti, visto che gli elementi irreali e immaginari si sposano perfettamente con la creazione di metafore e allegorie, come dimostrano alcuni capolavori degli anni `50 come “L`invasione degli ultracorpi” o “Il pianeta proibito”, tratto addirittura da Shakespeare. Neill Blomkamp, giovane esperto di video ed effetti speciali, esordisce nel lungometraggio prendendo proprio il suo genere preferito e declinandolo al presente, alla realtà , alla suggestione politica. Ne esce fuori un film che sorprende: da quando, all`inizio degli anni `80, gli alieni sono arrivati sulla Terra senza poter ritornare a casa, una bidonville di Johannesburg (il distretto 9 del titolo) è adibita a campo profughi. Ma la convivenza è impossibile. A cercare di trasferirli in un nuovo campo l`efficiente burocrate Wikus, che però comincia ad avere problemi quando viene contagiato da DNA alieno. Un film di fantascienza duro e puro, attaccato alla realtà  e alla politica, scritto dal regista con Terri Tatchell, in cui ciò che conta realmente sono il contenuto politico e le scelte stilistiche.

Fin dall`ambientazione sudafricana, infatti, è evidente come ciò che sta a cuore a Blomkamp sia la riflessione sul razzismo e l`immigrazione nel mondo contemporaneo, riflettendo sulla convivenza e sulla disuguaglianza congenita negli esseri viventi e soprattutto, grazie al personaggio di Wikus, stabilire una precisa relazione tra povertà , diversità , violenza e criminalità . Per farlo, utilizza un linguaggio che replichi la realtà , che attraverso telegiornali, documentario, reportage, video on line e telecamere di sicurezza dia un`impressione di verità  che poi il profilmico si trova a ribaltare. Una sorta di “Redacted” del cinema di genere, scritto attraverso simmetrie classiche e riferimenti colti come Carpenter e Kafka e che ha l`unico limite nella limitata radicalità  in sede di regia, dove la scelta di una macchina da presa embedded e ladra d`immagini lascia spesso spazio a una regia più tipicamente cinematografica, che culmina in un finale cyberpunk, spiazzante ma interessante. Tutto questo lavoro sui materiali e lo stile, mette anche un po’ da parte il lavoro degli attori, perfettamente capaci – in primis Sharlto Copey – di interagire con una realtà  alternativa, corpo estraneo la cui estraneità  diventerà  giocoforza familiare. Un po` come il rapporto tra umani e alieni, incancrenito a tal punto da perdere di vista le vere diversità . E confonderle.

(EMANUELE RAUCO)

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Titolo originale: District 9
Produzione: USA 2009
Regia: Neill Blomkamp
Cast: Sharlto Copley, David James, Jason Cope, Vanessa Haywood, Marian Hooman
Durata: 112′
Genere: fantascienza
Distribuzione: Sony Pictures
Data di uscita: 25 settembre 2009

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