Documentario? Che rabbia!

30/08/08 - Il calcolo è approssimativo, ma quest`anno sembra che al documentario si sia preferito...

Speciale Venezia 65

E il documentario? Che Rabbia!
(dal nostro inviato Silvio Grasselli)

30/08/08 – Il calcolo è approssimativo, ma quest`anno sembra che al documentario si sia preferito il metacinema, che abbonda fino a debordare dal palinsesto della Mostra veneziana. In particolare colpisce la scarsa attenzione del festival al documentario d`autore, al documentario di creazione, al miglior documentario che ormai popola e spopola nella maggior parte degli altri grandi festival europei. Così, per rinfrancarsi dalle meste scelte degli organizzatori – che non desistono dal perseverare nell`ottusa politica del proporre il documnetario come momento critico/politico del cinema ad un primo livello elementare, selezionando i soliti doc biografici, sociali, di denuncia – tocca – si fa per dire – assistere al bel lavoro che Giuseppe Bertolucci ha messo insieme su La Rabbia di P.P. Pasolini, ripassare l`affascinatissimo I Misteri di Roma, film collettivo gitrato rincorrendo per strada le storie della città da un`alba alla successiva, o lasciarsi tentare dalla retrospettiva dedicata, in occasione della consegna del Leone d`oro alla carriera, al maestro Ermanno Olmi, che ripropone quasi per intero il ciclo dei suoi corti industriali .

Olmi, detto per inciso, sembra uno dei pochi registi presenti al festival che abbia ancora qualcosa da dire, che conosca e viva la necessità di fare cinema per un (il) pubblico, che sappia lavorare contemporaneamente nel rigore più radicale e nel più sincero godimento del prorpio “mestiere”. Pochi autori al mondo sono capaci di tanto, forse nessun altro come lui qui nel nostro paese nel quale – come dice Pasolini in un`interviosta compresa nel nuovo testo composto da Bertolucci – non c`è che una piccola borghesia e una piccola rabbia; molti rivoluzionari ma nessun vero innovatore.