16/03/09 – à sinceramente sconcertante constatare come, a più di un secolo dalla sua nascita, il cinema fatichi ancora a liberarsi da un`aura di vacua superficialità , dal sovente disconoscimento della professionalità e del mestiere che sottendono la realizzazione di un qualunque suo prodotto. Eppure, è proprio alla concezione secondo cui a fare un film sono capaci tutti, così naif e presuntuosa da risultare quasi pittoresca – o al massimo relegata nelle menti di idealisti talmente estranei all`ambiente da ignorarne i basilari meccanismi realizzativi – che si deve l`immarcescibile riproposta di cose del calibro di Impotenti esistenziali, debutto alla regia di Giuseppe Cirillo. Laureato in giurisprudenza e psicologia, con specializzazione in sessuologia, il casertano Cirillo, impudentemente soprannominato-si Doctor seduction, sembra averle tentate tutte pur di conquistarsi quegli agognati 15 minuti di celebrità : dalla fondazione della Scuola Italiana di corteggiamento, alle incursioni in politica col suo Partito del Preservativo, finchè, evidentemente non pago della fama così ottenuta, non ha avuto la geniale intuizione di affidarsi al mezzo cinematografico quale veicolo per la sua battaglia contro l`ipocrisia sessuale. L`idea, evidentemente, era che fosse sufficiente mettere insieme un cast di richiamo, tra attori cult del passato, cantanti sul viale del tramonto, dive sfiorite, ballerine di belle speranze e registi da retrospettiva, e affidarsi a una troupe assemblata con gli allievi più tardi della scuola di cinema dell`oratorio, per avere l`illusione di aver creato qualcosa degno dello status di film.
Impotenti esistenziali, infatti, risulta talmente sgangherato da essere riconosciuto a stento come reale: un`accozzaglia di scenette a tema, sconnesse e buttate alla rinfusa in una trama che, per tempi morti e fuga dalle più elementari convenzioni drammaturgiche, farebbe invidia a un porno; attori indecenti e malamente doppiati fuori sincrono. Imbarazzante poi la messa in scena che si avvale di una fotografia rudimentale da filmino nuziale, con le luci messe a casaccio in un tripudio di sovraesposizioni, location sciatte (si veda la spiaggia discarica di fantozziana memoria) e spesso sfacciatamente riciclate, comparse che paiono reclutate nei peggiori bar del Tufello. Il risultato è qualcosa che, più che a un film, si potrebbe assimilare piuttosto ad uno squallido spot da emittente regionale, laddove la merce da promuovere, in questo caso, è la personalità egocentrica e vanesia di Cirillo (che naturalmente si è riservato il ruolo di protagonista, nella parte di se stesso), con il suo corollario di teorie deliranti e ai limiti della decenza. Perchè, il Doctor seduction è uno che non prova alcuna vergogna nel sostenere che il rifiuto della donna a un approccio invadente, nasconderebbe in realtà un invito a un`opera di seduzione più raffinata (e proviamo a indovinare chi sarebbe l`ideale Maestro), e non sembra neppure sfiorato dal ridicolo nel proporre perfino una personale nomenclatura etnica di derivazione alimentare (albicocca per i bianchi, cioccolato per i neri, e così via) degna delle vignette di impronta coloniale del secolo scorso.
Si potrebbe pensare che con queste trovate si sia toccato il fondo, ebbene no, perchè il nostro Vate dell`alcova non perde l`occasione per esternare il suo eclettismo creativo con alcune invenzioni, come lo sport ibrido baskalcio, e soprattutto l`indispensabile bibidet, complemento erotico-igienico per abluzioni intime di coppia vis-à -vis. Un trionfo del qualunquismo e della volgarità intellettuale che riporta l`idea di trash alla sua letterale connotazione e per il quale non è possibile immaginare altro mercato che quello rionale.
(CATERINA GANGEMI)
Titolo originale: Impotenti esistenziali
Produzione: Italia 2009
Regia: Giuseppe Cirillo
Cast: Giuseppe Cirillo, Antonella Ponziani, Sandra Milo, Alvaro Vitali, Gianni Nazzaro, Angela Melillo, Don Backy, Tinto Brass
Genere: drammatico
Data di uscita: 20 marzo 2009