Incontro con Eli Roth

20/06/07 - In occasione dell`anteprima di "Hostel - part II", che uscirà nelle sale italiane il prossimo...

hostel_part_ii.jpg20/06/07 – In occasione dell`anteprima di “Hostel – part II”, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 22 Giugno, il regista Eli Roth e la leggendaria Edwige Fenech (che in questo nuovo film ha un piccolo ruolo da “insegnante”), hanno parlato con la stampa romana di questo brutale prodotto: un horror violento, sporco, malaticcio e perverso. Inizialmente, tutti gli occhi dei presenti erano saldamente puntati sulla nostra icona della commedia sexy, che ha avuto la capacità di canalizzare gran parte dell`attenzione. La (ancora) bella Edwige ha subito tenuto a precisare che non è intenzionata a rinverdire il suo mestiere di attrice, e che ha accettato questo ruolo solo perchè l`avrebbe impegnata per un solo giorno. Eppure, non ha nascosto un certo coinvolgimento: “durante le riprese, Eli, mi diceva delle cose meravigliose tipo: sei fantastica, sei bellissima. Ha urlato queste cose tutto il tempo, l`ho trovato fantastico. Ci siamo molto divertiti”. Eli Roth, dal canto suo, ha pensato bene di continuare ad imbottire la Fenech di complimenti: “è una cosa rarissima trovare un`attrice capace di interpretare generi completamente diversi: il drammatico, il comico, il thriller. Io, se mi fermo a pensarci, non riesco a trovare nessun’altra interprete, nessun’altra donna che abbia la stessa capacità di Edwige”. La Fenech, non è l`unico mito del cinemabis, presente nella pellicola di Roth. A farle compagnia, in ruoli cameo, ci sono anche Luc Merenda e Ruggero Deodato.

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Chiaramente, si è anche discusso molto del “resto” del film. Il regista si è soffermato ampiamente sul messaggio che la pellicola intende veicolare; esprimendo il suo profondo dissenso per la politica estera di George Bush Jr, ha affermato: “c`è tanta gante che si arricchisce sulla pelle delle persone che muoiono in Iraq. La situazione peggiora a vista d`occhio. àˆ per questo che ho scelto di fare un film basato su questa grossa multinazionale che fa quattrini sulla pelle degli americani che vengono uccisi”. Insomma, Roth, intende il film come una critica politico-sociale (“la gente è talmente ossessionata dal consumismo e dal fare quattrini che in realtà , nessuno si preoccupa più di altro”), eppure, la sensazione che il regista abbia realizzato un film che campa sulla violenza gratuita, rimane prepotentemente.

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C`è stato anche il tempo di tirare in ballo Tarantino (produttore di entrambi gli Hostel e amico di Edwige Fenech) e la sua tanto discussa affermazione (“il cinema italiano è deprimente”). Sia la Fenech che Roth, si sono precipitati nel difendere il regista di Kill Bill. “La sua frase è stata interpretata male”, ha detto l`attrice, “Quentin, si è solo rammaricato del fatto che, in Italia, non si fanno più tanti film come nel passato e, soprattutto, non si fanno più film di genere”. Roth, sempre riferendosi allo sfogo di Tarantino, ha aggiunto una cosa non da poco, che giriamo direttamente a chi gestisce il nostro sistema produttivo e distributivo: “l`America ha una gran voglia di film di genere provenienti dall`Italia, quindi è necessario produrli!”. Capito?!

(Daniele “Danno” Silipo)