Incontro con Tim Burton

29/01/08 - La carriera del regista americano, creatore di film cult come “Edward mani di forbice”...

(di Stefano Mifsud)

29/01/08 – La carriera del regista americano, creatore di film cult come “Edward mani di forbice”, “Nightmare Before Christmas” o “Batman”, solo per citarne alcuni, è stata ripercorsa alla sua presenza in occasione del “Viaggio nel cinema americano” organizzato da Studio Universal presso l’auditorium di Roma.

Non tutti sanno che il suo percorso artistico è iniziata come animatore della Disney, “ero terribile, non riuscivo neanche a disegnare le volpi – ha confessato il regista americano – ma l’animazione mi piaceva tantissimo e son contento di essere riuscito a creare in seguito un’ animazione in tre dimensioni”.L’excursus filmografico di uno dei più grandi ed originali registi viventi ha voluto prendere in considerazione il suo primo lavoro, un cortomtraggio intitolato Vincent, in onore della sua personale ammirazione per Vincent Price. “E’ stato uno di quegli attori che mi diceva qualcosa. I suoi film si può dire che mi abbiano salvato la vita. L’ ho incontrato ed era una persona molto disponibile. E’ stata la prima persona buona che ho conosciuto nel mondo di Hollywood”.

Mr. Burton ha in seguito analizzato il suo rapporto con gli attori e presentato in anteprima alcune scene della sua ultima fatica, “Sweeney Todd” (in uscita nelle sale italiane il 22 febbraio con oltre 200 copie, ndr), che vede ancora una volta come protagonista il suo attore feticcio Johhny Depp.

“Mi trovo bene a lavorare con i miei attori perchè sono pazzi come me. A loro piace trovare un significato, sperimentare. Johnny Depp ha una qualità straordinaria che è quella di mettersi costantemente alla prova, è pronto sempre a sfide diverse, così come Jack Nicholson e Martin Landau, a loro piace cimentarsi in progetti sempre nuovi. Scelgo solo attori per i quali questo abbia un senso”.

L’incontro si è poi soffermato su alcuni dei capolavori più celebri del regista come “Edward mani di forbice”. “E’ stato il mio primo film di successo, ed è un film molto personale, viene da dentro. Johnny ha detto che Edward sono io, ma sicuramente qualche differenza c’è soprattutto perchè io non sono carino come lui”.

Il regista di Los Angeles ha parlato anche delle sue passioni e della sua voglia di fare un cinema in cui la tematica del sogno e della fantasia siano predominanti, come con “Mars Attacks”, un film allo stesso tempo molto comico, ma anche amaro, “nato guardando le immagini degli anni cinquanta, ma anche da una riflessione sulla situazione politica americana. Quello che succedeva mi faceva sentire un marziano. Questo film l’ ho fatto dopo Ed Wood e diciamo che ho così deciso di diventare io stesso Ed Wood” (“Mars Attacks” non ha ottenuto buoni risultati al box office, ndr).

“In America sono stato definito un disfunctional kid e devo dire che mi identifico nella definizione perchè sono stato un disfunctional kid e lo sono tuttora. Probabilmente è anche per questo che nei miei film esce sempre fuori questo tipo di tematica (…) Il mio approccio al cinema è più che altro emozionale, parte dal livello subconscio. Amo esplorare tutto ciò che riguarda gli uomini, le emozioni e la natura umana stessa. Fare tutto questo attraverso il genere fantastico è ciò che preferisco perchè mi permette di esplorare diverse possibilità di lettura, e per questo è sicuramente il genere che prediligo”.

Si è poi ricordato “La sposa cadavere”, “un film nato dall’ attrazione per i personaggi dall’ aspetto strano. E poi mi attirava l’ idea di mettere in scena la concezione della morta vissuta in maniera positiva. La storia prende spunto dalla giornata dedicata ai morti che si svolge in Messico. C’è l’esplorazione della vita, della morte, loro la vedono in modo più positivo”.

Per concludere, a proposito dei suoi progetti futuri, come il film su “Alice nel paese delle meraviglie” il regista ha risposto di non volerne parlare “almeno fino a quando non metterò piede sul set, troppe volte ho parlato di progetti da realizzare che poi sono andati in fumo. Inoltre in questo periodo sono ancora troppo attaccato al mio ultimo film per staccarmene…è presto per parlare del futuro”.