Italia e scontento

30/10/09 - L’Italia non è più il Bel Paese, almeno è quello che emerge dal documentario firmato da...

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I tre colori del malessere di un Paese raccontati attraverso lo sguardo di tre cineaste. Presentato nella sezione Extra del Festival Internazionale del Film di Roma, “L’Italia del nostro scontento” è un documentario diviso in capitoli firmati da Elisa Fuksas, Francesca Muci e Lucrezia Le Moli

(Dalla nostra inviata Lia Colucci)

l'Italia del nostro scontento30/10/09 – L’Italia non è più il Bel Paese, almeno è quello che emerge dal documentario firmato da tre giovani autrici, “L’Italia del nostro scontento”, suddiviso in tre capitoli. Il primo è affidato ad Elisa Fuksas (naturalmente figlia del noto architetto) ed è dedicato all’Ambiente e alla Bellezza. La giovane regista si interroga sul l’incremento demografico e lo sviluppo industriale, entra nel cuore dei quartieri più brutti di Roma, chiedendosi come sia mai stato possibile un simile scempio, alterna interviste ai residenti di quei luoghi con quelle, tra gli altri, a Oliviero Toscani che con il suo sguardo apocalittico già vede il mondo cannibalizzato dal brutto. Quindi l’inchiesta prosegue e lo sguardo si fa sempre più sconcertato nel vedere la rassegnazione con cui i giovani vivono rassegnati in questi quartieri simili a carceri. Manca forse all’inchiesta della giovane cineasta tutta quella filosofia che mosse la costruzione di questi casermoni, le utopie che nascondono questi obbrobri come Corviale. Insomma, si sente l’assenza quel minimo di approccio filosofico di cui non si può fare a meno quando si parla di bello e di brutto.

Il secondo capitolo, Giovani, è affrontato da Francesca Muci, che cerca di scattare un’istantanea del nostro Paese attraverso il giudizio delle persone. Chi siamo? Come ci vedono al di fuori? Scopriamo con piacere che il parere degli stranieri è ancora molto positivo, come si rivela attraverso un gruppo di studenti americani entusiasti di stare in Italia. La musica cambia quando a dare un giudizio sono i nostri concittadini, in questo caso tutti i nodi vengono al pettine e si percepisce il malcontento di un paese in crisi.

Il capitolo Politica infine, che vede alla regia Lucrezia Le Moli, mette a confronto opinioni molto diverse per cercare di cogliere le contraddizioni del nostro tempo. Si tratta di ascoltare le opinioni di gente comune, professori, disoccupati, giovani, studiosi, chiamati a rispondere a una serie di domande per capire di cosa parliamo quando parliamo di politica.