L`era glaciale a Fiuggi

31/07/09 - Era l`evento centrale di questa edizione del Family Festival, e ha mantenuto tutte le attese...

“L`era glaciale 3” in anteprima e un ottimo (e compianto) Guillaume Depardieu in “Versailles” di Pierre Schoeller: il Family Festival di Fiuggi nella sua giornata più entusiasmante

(Dal nostro inviato Massimiliano Schiavoni)

lera-glaciale-331/07/09 – Era l`evento centrale di questa edizione del Family Festival, e ha mantenuto tutte le attese: un tripudio di divertimento per un pubblico di tutte le età  che attendeva con trepidazione il nuovo capitolo de “L`era glaciale”, saga preistorica d`animazione in computer grafica giunta al terzo capitolo, proiettato ieri sera al Palafamily di Fiuggi. Il film è la consueta meraviglia di avventura, umorismo e parodia a cui l`animazione americana ci ha abituati negli ultimi dieci anni. Avventura in grande stile, che non ha niente da invidiare alle mirabilie del miglior Spielberg anni ’80-’90, con chiare reminiscenze di “Indiana Jones” e “Jurassic Park”: umorismo e parodia nutriti da varie forme di comico, dalla citazione-imitazione alla commistione spazio-temporale (pietre usate come telefoni cellulari, battute sulla psicoterapia, uccelli preistorici brevettati come aerei ante litteram…), alla vera e propria freddura, riservata per lo più ai personaggi di Sid e Buck. Come tutte le serie che si rispettano, nel procedere da un capitolo all`altro gli autori cercano il rinnovamento tramite l`arricchimento e l`iperbole sempre più sfrenata. Sicuramente il primo capitolo era più simpatico, più fresco, anche più umile, e la sceneggiatura si dedicava più ai personaggi e meno all`avventura. Giunti al terzo capitolo, la fa da padrona la peripezia senza tregua, il susseguirsi inarrestabile di pericoli e difficoltà . Tutto è affidato all`amplificazione e alla moltiplicazione, tanto che, proponendo personaggi nuovi quasi in ogni sequenza, qua e là  il film pare trasformarsi in un documentario in cartoon digitale sulle specie animali preistoriche. Così come è amplificato il grottesco, che ha sempre caratterizzato la cornice parallela del roditore Scrat, e che qui tocca punte di vero demenziale, a volte divertenti, a volte anche un po` stucchevoli e irritanti per l`eccesso di kitsch. Ma parlare di pregi e difetti su “L`era glaciale 3” rischia di tramutarsi in un puro esercizio di retorica; sarà  uno dei successi stratosferici della prossima stagione, e se straccerà  almeno un paio dei nostri cinepanettoni, avrà  già  svolto egregiamente il suo compito.

Nella programmazione di ieri il concorso ha proposto una vivace commedia spagnola, “Angeles s.a.” di Eduard Bosch. Sorta di Hannah Montana in salsa iberica, a metà  tra il musical e il modello americano di “commedia paradisiaca” su angeli e ritorni sulla terra (dai classici “Joe il pilota”, “Bellezze in cielo” e “La moglie del vescovo” a “Il paradiso può attendere”, fino ai pessimi “Xanadu”, “Due come noi” e “Uno sguardo dal cielo”), che alterna bizzarrie kitsch a ritmi serratissimi da commedia degli equivoci. Se non ci si lascia sopraffare dal pacchiano sfrenato delle coreografie, tutto sommato ci si può anche divertire. Il protagonista Pablo Carbonell ha la stoffa del grande commediante. La piccola Marìa Isabel magari farà  sfracelli di vendite nei negozi di musica in Spagna. Nella sezione concorso è passato poi “Versailles” di Pierre Schoeller, una delle ultime performance attoriali del compianto Guillaume Depardieu, protagonista di un dramma su famiglia, paternità  e responsabilità  affettive. Tutta la prima parte non prometteva niente di buono. Nel raccontare di una madre sbandata che abbandona il figlio a un senzatetto nei boschi di Versailles, l`autore si lascia andare a una facile poesia dei bassifondi, tipicamente francese, e a un manierato maledettismo di retrogusto moralistico. A poco a poco, però, emerge Depardieu come intenso protagonista, conferendo al personaggio di Damien un impressionante carico di emotività . Dal rifiuto della società , all`affetto per il piccolo Enzo, al delirio, al desiderio di riscatto, identificato nella ricerca di una vera famiglia per il bambino, a una nuova muta sparizione. Una sfida umana narrata con asciuttezza e accenti sinceri, sorretta da un`interpretazione priva di qualsiasi vezzo gigionesco. Un ottimo film, insomma, con tutte le credenziali per vincere, che lascia inevitabilmente con l`amaro in bocca per la tragica fine di un giovane attore destinato a diventare grande.

A domani.

Guarda il trailer de “L’era glaciale 3”: