Millennium, capitolo 2

25/09/09 - Ormai il fenomeno è multimediale: dopo tre libri di imperiale successo, il primo film tratto...

“La ragazza che giocava con il fuoco” – Thriller scandinavo che pare fiction europea

25/09/09 – Ormai il fenomeno è multimediale: dopo tre libri di imperiale successo, il primo film tratto dalla trilogia letteraria Millenium di Stieg Larsson, ha ottenuto notevoli riscontri al botteghino, in Scandinavia soprattutto, ma anche nel resto del mondo. Così, il secondo e terzo capitolo della seria sono stati girati insieme, back to back come un unico film, e programmati in patria a poche settimane di distanza l`uno dall`altro. In Italia – prima del capitolo conclusivo in primavera – esce il secondo film del progetto: attori identici, ma diverso regista, Daniel Alfredson. Il risultato: ciò che di buono c`era nel dignitoso primo film si perde in questo seguito.

la-ragazza-che-giocava-con-il-fuocoMikael e Lisbeth si sono persi di vista, le loro strade e i loro caratteri sono su coordinate diverse: ma dovranno tornare in contatto quando Lisbeth sarà  accusata di un triplice omicidio. Una delle vittime: un giornalista che stava seguendo un`inchiesta scottante per la rivista Millennium. Il thriller dai toni scabrosi e macabri che rendeva particolare il primo film, si accomoda in un più facile giallo investigativo dai tratti hitchcockiani – sceneggiato da Jonas Fryberg – che però non trova mai il passo giusto. Aperto da un sorta di riassunto delle puntate precedenti, come a voler a rimarcare ancor di più la sua recondita natura televisiva, il film ristagna sui temi lanciati dal primo film, come il desiderio di vendetta femminile, il giornalismo come lente d`ingrandimento di verità  impossibili, il rapporto difficile tra una donna forte ma fragile e il mondo contemporaneo (con tutto ciò che di psicoanalitico e familiare comporta). Il problema è che, pur riducendo la durata di quasi 30 minuti, il ritmo, il fascino visivo e il pathos della storia restano soltanto sulla carta, persi tra una messinscena tanto anonima quanto sciatta e un racconto di sorprendente banalità .

La costruzione e lo sviluppo della sceneggiatura sono scontati, puntellati qua e là  da buchi e improbabilità  varie, oltre che di convenzionalità  (padri e figli facili da trovare, una famiglia in cui nessuno si fa mai male); mentre la regia resta piatta e sonnolenta, conducendo il gioco come fosse una blanda puntata de Il maresciallo Rocca. Inoltre, la mono-espressività  catatonica di Mikael Blomqvist è riscattata solo in parte dal personaggio (non più così affascinante) di Noomi Rapace. In definitiva, un prodotto che pare destinato alla fruizione dei soli fan del romanzo, per tutti gli altri resta solo un po` di svogliato thrilling.

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: Flickan som lekte med elden
Produzione: Svezia 2009
Regia: Daniel Alfredson
Cast: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Per Oscarsson, Lena Endre, Annika Hallin
Durata: 129′
Genere: thriller
VM 14
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 25 settembre 2009

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