Naomi e Liev

21/07/09 - Lui regista del meraviglioso “Ogni cosa è illuminata”, lei attrice cult di David Lynch e...

Ang Lee per Liev Schreiber. Woody Allen e il remake de “Gli uccelli” di Michael Bay per Naomi Watts. I due attori, intervenuti ieri al Giffoni Film Festival, parlano del loro futuro lavorativo e familiare

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

naomi-watts-liev-schreiber21/07/09 – Lui regista del meraviglioso (“Ogni cosa è illuminata”), lei attrice cult di David Lynch e Michael Haneke (“il regista che mi ha dato di più sul set”). Arrivano a Giffoni per confrontarsi con i ragazzi “perchè dopo essere diventato padre ho capito il coinvolgimento visivo ed emozionale che la mia forma d`arte preferita provoca nei ragazzi” dichiara un ironico Liev Scheiber. Di fronte alla stampa, logicamente, le curiosità  maggiori si concentrano sui loro progetti futuri. L`attrice inglese, tra poche settimane, inizierà  le riprese del nuovo film con Woody Allen: “E` un classico film alla Woody Allen vecchia maniera, che racconta il mal funzionamento della famiglia”. Poi precisa che da tre anni con Michael Bay stanno lavorando su “Gli uccelli” di Hitchcock ma sono bloccati alla fase produttiva “l`unica cosa certa è che sarà  molto diverso dall`originale”.

Schreiber dopo diverse pellicole in uscita nella veste di attore confessa di voler tornare alla regia (“quando i miei figli mi permettereanno di prendermi almeno 12 ore di pausa”) e di aver visto un documentario dove c`è una serie di ragazzi che conducono una vita terribile in Marocco, sconvolta dall`arrivo di un personaggio che decide di aiutarli con un corso da falegnami per insegnarli a costruire una casa a forma di nave: “E` sicuramente il primo progetto che potrebbe realmente portarmi dietro la macchina da presa”. Prossimamente, come attore sarà  presente nel film di Helen Hunt e in quello di Phillip Noyce con Angelina Jolie. Ad ottobre si cimenterà  in teatro a New York nell`attesa dell`uscita del nuovo capolavoro di Ang Lee su Woodstock. “Essendo fuori dal tessuto americano è riuscito a vedere con occhi più innocenti l`amore che fondava questi anni – e aggiunge – Come sia riuscito a raccontare un movimento ambientato tra il 1960-62 e il motivo della nevrosi di una famiglia ebraica è ancora un mistero anche per me. Io interpreto Vilma, e se tu personaggio o tu spettatore riesci a amare Vilma, ruscirai ad amare chiunque. E` un film con un gran messaggio d`amore e di speranza”.