Agiografia più che discutibile di un rapper famigerato
17/07/09 – L`ennesimo biopic edulcorato su un rapper redento e morto troppo giovane, Christopher The Notorious B.I.G. Wallace, definito da qualcuno lo Shakespeare di Brooklyn. Le solite cose, la figura del padre assente, quella di una madre forte e determinata affinchè il figlio non finisca i suoi giorni spacciando crack, lui che invece puntualmente cade dentro le maglie del giro e finisce dritto dritto in prigione, dove capisce di voler fare qualcosa di meglio nella vita, cominciando a scrivere i suoi versi, per proseguire la scalata al successo, la fama, alle troppe donne. La storia di Biggie và dalla miseria delle strade più povere della Brooklyn di Bedford Stuysvesant alle vette miliardarie di icona dell`hip hop dei volgarissimi anni Novanta, dove si trovò al centro di una diatriba sull`origine del genere musicale che vedeva contrastarsi la costa est da quella ovest, scaturita poi nella rivalità con il west Tupac Shakur, a cui fu legato anche dallo stesso triste destino: finire assassinati in un`auto in una strada buia da non si sa quale mano, anche se molte sono state le verità scottanti sussurrate.
La dice lunga il fatto che la pellicola sia prodotta dalla madre, Voletta Wallace, e dai manager del defunto, Puffy Combs, Mark Pitts e Wayne Barrow. Sottotesto: ne escono tutti come se fossero Madre Teresa, pronti ad aiutare l`irruento Biggie Smalls per amicizia, amore e affetto, non interessati al suo valore economico. Regia mediocre, sceneggiatura (ma che ne parliamo a fare!) melensa, stantia e intrisa di luoghi comuni. Una pellicola che cerca, in tutti i modi, di giustificare comportamenti riprovevoli – dallo spaccio di droga alle donne incinta e ai ragazzini abbandonati – e di esaltare figure discutibili che guadagnano milioni di dollari perchè inneggiano alla violenza e all`uso delle armi, dipingendo loro addosso un sensazionalismo eroico ed emulativo in modo piuttosto aberrante. E il film lo è ancora di più in quanto intriso di un moralismo ipocrita e perbenista che vuole concedere al tutto un`aria ripulita. Dal mucchio della negatività si salva una buona recitazione del gruppo di attori e, nell`apprezzare in particolare Angela Bassett nel ruolo di Voletta Wallace, contemporaneamente dispiace vederla, ultimamente, in pellicole di così scarsa qualità . Notevole anche Jamal Woolard, attore non professionista e rapper di strada con un background simile a quello del suo alter ego Notorious, che ne imita talmente bene le movenze da mimetizzarsi in lui. Hollywood che decanta il mondo dello spettacolo come se fosse quello di una puntata de La casa nella prateria, gira film sui suoi amichetti descrivendoli tutti come Gandhi e San Francesco, mentre le loro amichette, desiderose di far carriera attraverso la mutua donazione di orgasmi, tra un letto e l`altro acquisiscono le fattezze di Pollyanna e Heidi. Mancavano solo Bambi e i sette nani, ma loro almeno dovevano vedersela contro i bracconieri e la strega cattiva. Per carità , tenetevi alla larga mille miglia.
(ERMINIO FISCHETTI)
Titolo originale: Notorious
Produzione: USA, 2009
Regia: George Tillman Jr.
Interpreti: Angela Bassett, Derek Luke, Jamal Woolard, Anthony Mackie, Antonique Smith, Naturi Naughton, Kevin Phillips, C. Malik Whitfield
Durata: 122`
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 17 luglio 2009
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