Nowhere Lennon

29/11/10 - Il giovane John raccontato dal film di Sam Taylor-Wood nel trentennale della morte del mito...

Il giovane John Lennon raccontato dal film di Sam Taylor-Wood

29/11/10 – Chissà se l’anno che è passato tra la presentazione del film Nowhere boy al Festival di Torino 2009 e l’usicta nelle sale italiane a fine 2010 è dovuta a problemi commerciali-distributivi o se è un modo come un altro per celebrare il trentennale della morte di John Lennon; fatto sta che il film che ne racconta l’adolescenza e il misterioso racconto con la madre esce a ridosso dell’8 dicembre, ma questo non dà al film alcun valore aggiunto, anzi, se possibile, ne evidenzia i limiti.

Nel ’55, John ha 15 anni, problemi con la scuola e con la disciplina e la voglia di sfondare nel nascente mondo del rock ‘n’ roll; ma poi, l’incontro con la madre che anni prima l’aveva abbandonato rischia di cambiare tutto. Biopic di stampo tradizionale, scritto da Matt Greenhalgh sulla scia dei film BBC, che vorrebbe raccontare il background dell’icona ma si limita a farne il ritratto. Perché mettere in scena l’impianto familiare nel quale è cresciuto il leader dei Beatles dovrebbe dirci qualcosa della sua musica, del suo talento, del suo genio, della sua visione del mondo? Infatti non ci dice nulla, non che a Taylor-Wood interessi, anzi alla regista interessa descrivere le difficoltà, le gelosie, i successi e le disperazioni familiari, ossia ciò che lo rende un film convenzionale. E anche sostanzialmente inutile, visto che al posto di John Lennon in sceneggiatura potrebbe esserci un qualunque Mr.Smith e non si vedrebbe la differenza tanto i meccanismi sono già visti; più curiosa l’attenzione della regia al percorso dell’Inghilterra e della sua iconografia musicale, ma non basta a dare vita e nerbo a un film semplicemente blando. Riscattato in parte dall’immedesimazione genuina di Aaron Johnson e dalla tempra granitica di Kristin Scott-Thomas, ma sempre senza uno slancio che lo emancipi dal solito biografismo artistico.

EMANUELE RAUCO

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