Paranormal Activity

05/02/10 - A volte al cinema si può assister a incredibili colpi di fortuna, in cui una sola piccola idea fa nascere...

oren peli

Una videocamera, un’idea, due persone

05/02/10 – A volte al cinema si può assister a incredibili colpi di fortuna, in cui una sola piccola idea fa nascere casi cinematografici e commerciali clamorosi, basti pensare al “Blair Witch Project” di una decina d’anni fa. Ed è proprio su quella scia che si pongono il regista Oren Peli e il produttore Steven Schneider, che decidono di sfruttare la scia dei film (spesso horror) in soggettiva per realizzare un progetto da soli 15.000 dollari. Che ne ha portati a casa più di 107 milioni, entrando nel Guinness dei primati: ma come spesso il film pare fermarsi all’idea.

paranormal activityLa nuova casa in cui vivono Katie e Micah è teatro di misteriosi eventi e casualità. Micah decide così di comprare una telecamera con cui registrare di notte ciò che accade: e che andrà oltre le loro peggiori aspettative. Scritto, montato, prodotto e chi più ne ha più ne metta dallo stesso regista, un thriller para-psicologico esorcistico che gioca solo in apparenza con i mezzi del cinema horror – e una poetica dei trucchi ante-litteram – e sembra più che altro un dramma da camera. Infatti dietro i fantasmi, i demoni, apparizioni e possessioni pare nascondersi la storia vagamente “bergmaniana” di una coppia che si avvia alla distruzione a causa del modo inappropriato di vivere gli eventi esterni, formando quasi un ménage à quatre, dove Micah e Katie vengono raddoppiati dal fantasma del passato (psicoanalitico ovviamente) e dalla videocamera, vero oggetto del desiderio del protagonista e del film. E’ proprio questo tradimento a genera la forma del film, che però fa quasi cilecca nel volersi porre come opera di genere. Tale presupposto (non nuovo) resta infatti l’unica idea su cui strutturare una tensione via via più ripetitiva e che non può che sfociare in un pugno allo stomaco finale efficace, ma prevedibile e non troppo coerente (e voluto dalla produzione nel momento di fare uscire il film in tutta l’America).

Se la sceneggiatura si pone da subito come elemento (giustamente) pretestuoso – anche se i dialoghi fin troppo esplicativi cozzano con la pretesa di verità – è la regia di Peli a non essere particolarmente compatta e inventiva nella sua mancanza di “opzioni”, limitandosi a qualche effetto speciale gustoso e alle solite meta-riflessioni che stavolta lasciano il tempo che trovano. A danneggiare l’impressione di realtà (non di realismo) è il doppiaggio, ma qui è un problema tutto italiano, visto che gli attori, specialmente Katie Featherston, ce la mettono tutta. E riescono quasi a far apprezzare un film che forse avrebbe potuto (dovuto) essere qualcos’altro.

(EMANUELE RAUCO)

Regia: Oren Peli
Produzione: USA 2007
Cast: Katie Featherston, Micah Sloat, Mark Fredrichs, Amber Armstrong, Ashley Palmer
Durata: 86′
Genere: horror
Distribuzione: Filmauro
Data di uscita: 5 febbraio 2010

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