Per sempre Garbo

14/06/10 - Ha lasciato, all’apice del successo, il cinema e il mondo dei riflettori - volontariamente e in...

“Greta Garbo- Diventare star per sempre”: nelle librerie, la “non-biografia” firmata da Italo Moscati

greta garbo14/06/10 – Ha lasciato, all’apice del successo, il cinema e il mondo dei riflettori – volontariamente e in punta di piedi – nel 1941, è morta nel 1990, ma per tutti lei è ancora la divina, l’unica, sola, l’inimitabile. Greta Garbo, mito indistruttibile, eleganza e raffinatezza di una svedese nata da una famiglia indigente, un bruco trasformato in farfalla, dall’abbondanza dei fianchi alla piattezza del ventre e dei seni. Icona, non solo gay, non solo del cinema, non solo dell’arte. Visione totale di un mondo e di un’epoca, che con quel mondo e quell’epoca ha poco a che fare. Diva del cinema, ma da “esportazione”- fruttava benissimo ai botteghini europei, mentre non era molto ammirata dai rigidi codici bacchettoni dell’America pragmatica degli anni a cavallo della Grande Depressione- è riuscita sottilmente a rappresentare una sorta di femminismo ante-litteram attraverso donne che osavano e vivevano al di là dei falsi perbenismi, che con la loro straordinaria forza, pur rimanendo schiacciate e distrutte da essa, erano capaci di rivoluzionare tutto il loro mondo circostante. I suoi personaggi erano eroine sin dai titoli, tutti composti da quei nomi e cognomi altisonanti (in particolare nelle versioni italiane). Che fosse una prostituta in Anna Christie, contessa fedifraga nelle due versioni di Anna Karenina, spia al servizio dei tedeschi in Mata Hari, regina mascolina in La Regina Cristina, amante paziente di Napoleone in Maria Walewska, la mantenuta tisica del buon borghese in Margherita Gautier fino alla rigida sovietica Ninotchka, la Garbo ha sempre rivestito qualsiasi donna del suo charme e della sua classe, a dimostrazione che eleganza e raffinatezza non sono sintomo di differenze sociali. Un paradosso considerato che ha indossato quel cinema che viveva di quell’essenza. In fondo la Garbo è stata colei che al cinema ha portato il teatro, i grandi romanzi letterari, veri capolavori immortali delle lettere, e persino la Storia, quella con la S maiuscola che alla corte della magica MGM della golden age aveva fondali di cartapesta e manuali di storia fatti di immagini romantiche e soffuse.

L’algida donna che ispirava passioni travolgenti sia negli uomini che nelle donne, sia sullo schermo che nella vita vera, rivive nel libro di Italo Moscati, già ispirato l’anno scorso dalla sua figura per un programma radiofonico, Greta Garbo, diventare star per sempre. Moscati, non c’è bisogno di dirlo, ha vastissima esperienza nell’analisi del divismo, in particolare quello classico degli anni Trenta e Quaranta. In questo libro, che non può dirsi una biografia, ripercorre essenzialmente il mito dell’attrice svedese narrandoci aneddoti ed episodi della diva più o meno risaputi. È più uno stile di linguaggio il suo, una scrittura piacevole, lo sfruttamento di una leggenda e un omaggio a una Greta Garbo che ha fatto sognare il suo pubblico attraverso una galleria di donne fatali, austere, bellissime, lottatrici. Non viene svelato nulla del suo mistero, della sua vita oltre lo specchio, non viene detto nulla della vera Greta, le sue ansie, le sue passioni, i suoi dolori, se non quelli già a lungo elencati dai rotocalchi e dalle riviste specializzate con banale e superficiale avventatezza. A suo modo un libro interessante. Un consiglio? Si apprende molto di più sulla Garbo vedendo i suoi film.

ERMINIO FISCHETTI

Vai all’intervista di RADIOCINEMA all’autore del libro, Italo Moscati.

“Greta Garbo- Diventare star per sempre”
Autore: Italo Moscati;
Editore: Edizioni Sabinae;
Edizione: maggio 2010;
Prezzo: 18€