Sguardi sonori

10/06/09 - In questa rubrica, di solito dedicata alle novità  o ai grandi compositori, facciamo un salto...

Sguardi sonori – Dracula di Bram Stoker
Il gotico e il barocco

(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)

sguardi-sonori-interno.jpg10/06/09 – In questa rubrica, di solito dedicata alle novità  o ai grandi compositori, facciamo un salto nel passato, per di più piuttosto sostanzioso: al 1992, quando Francis Ford Coppola prende il celebre romanzo di Bram Stoker, fin troppo utilizzato dal cinema, e lo rende uno dei più straordinari film romantici di ogni tempo, nonchè uno dei maggiori horror di sempre. Per creare la sontuosa atmosfera che pervade il grandioso film del regista italo-americano, ci si affida al talento di Wojciech Kilar, uno dei più grandi compositori polacchi, sodale di Roman Polanski per tutta la seconda metà  della sua filmografia, che stavolta si trova di fronte a una delle sfide più stimolanti di tutta la sua carriera: creare un poema sinfonico che non solo racconti il dramma romantico e tragico di una delle figure più ambigue di ogni tempo, ma soprattutto che racconti un mondo di passaggio tra medioevo e modernità , bene e male.

E ci riesce in maniera esemplare: usando l`intera orchestra – diretta da Anton CoppolaKilar riesce in quasi ogni traccia e movimento a rendere un impasto atmosferico da brividi, che si muove sulle cupe coordinate di una messa gotica, che i cori tendono quasi al nero, sostenendo così l`incontro col bestiale che c`è in Dracula come in The Beginning, ma che riesce sorprendentemente ad aprirsi a un sinistro romanticismo, come in Love Eternal, che sublima con Love Song for a Vampire, splendida canzone di Annie Lennox che sembra una versione funerea e gelida dello stile di Enya. Kilar è riuscito a dare all`impressionante complessità  stilistica del film di Coppola, che passa dall`arcaico all`iperrealista passando per il barocco, un`adeguata struttura musicale, tanto fluida, evocativa ed emotiva da sembrare una vera e propria opera a sè stante, che gioca con le note e con le immagini, come Coppola gioca con la vita e la storia del cinema. In un parola: indimenticabile.