Sguardi sonori

15/12/10 - Nowhere Boy: a 30 anni dall'assassinio, torna nel film di Taylor-Wood la musica con cui crebbe John Lennon...

Sguardi sonori
Nowhere Boy: a 30 anni dall’assassinio, torna la musica con cui crebbe John Lennon

(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)

15/12/10 – La scorsa settimana, il mondo della musica ha festeggiato un importante anniversario, quello dei 30 anni dalla morte di John Lennon, ucciso a colpi di pistola da un fan. Qualche giorno prima, nelle sale italiane, è uscito Nowhere Boy, film biografico diretto da Sam Taylor-Wood che ricostruisce l’adolescenza difficile del futuro leader della più famosa band di sempre, i Beatles. Se il film lascia parecchi dubbi, sia al fan che all’appassionato di cinema, la colonna sonora ovviamente no.

sguardi-sonori-interno.jpgCurata da Alison Goldfrapp (leader dell’omonimo gruppo elettro-pop) e Will Gregory, la colonna sonora vede uno score originale sovrastato da una quantità di brani che compongono il background di cui Lennon e McCartney si sono nutriti prima di dare vita alla band: rock ‘n’ roll, blues, rythm & blues ossia il meglio della produzione di fine anni ’50, il nutrimento che ha dato vita al talento del compositore. Aperto dallo scatenato Jerry Lee Lewis di Wild One, per mettere in chiaro target e immaginario chiamati in causa, il disco pare più una compilation di canzoni seminali e fondamentali che riflessione sugli elementi alla base della musica lennoniana, ma ha il pregio della completezza e della varietà: il Dickie Valentine di Mr.Sandman, l’Elvis Presley di Shake, Rattle & Roll, lo Screamin’ Jay Hawkins della mitica I Put a Spell on You, lo straordinario Eddie Cochran di Twenty Flight Rock fino al Gene Vincent di Be Bop a Lula. A coronare il tutto brani di The Nowhere Boys, la prima “improvvisata” band rock ‘n’ folk di Lennon e McCartney e Mother, dolcissimo brano che suggella un film che sul rapporto con la madre si fonda.

Un excursus nel meglio della musica “sovversiva” dell’epoca, ponte tra cultura bianca e nera – o forse furto dell’una ai danni dell’altra – e base della migliore musica moderna che in John Lennon ha trovato uno dei suoi più delicati ed efficaci rappresentanti, se non poeti.