“Fuori Menù”: il cinema spagnolo rispecchia i cambiamenti sociali del suo popolo
4/04/09 – Il film di Nacho Garcia Velilla, “Fuori Menù” vuole rappresentare perfettamente le contraddizioni della società spagnola attuale. In Europa e nel resto del mondo, la calda e soleggiata Spagna risulta all`avanguardia e pioniera dei diritti omosessuali, ma essendo stata la sua un`evoluzione politica molto veloce si è ritrovata, in parte, di fronte ad una popolazione impreparata (basti pensare al totalitarismo del regime franchista, non scomparso da poi chissà quanto tempo) che, però, pian piano si sta adattando a nuovi stili di vita. Una contemporaneità contrastante nella sua modernità a causa di una rivoluzione sociale e culturale repentina con la quale le generazioni più anziane e quelle più giovani hanno dovuto e devono tuttora fare i conti. Di conseguenza la struttura della famiglia ha subito notevoli cambiamenti, come quella del protagonista di questo film, Maxi, omosessuale convinto, che però in passato aveva vissuto nella menzogna di un matrimonio di copertura, dal quale erano nati due figli di cui, ora, dopo la morte della moglie, deve occuparsi. Ed è così che, come il cinema americano, anche quello spagnolo si ritrova ad analizzare la nuova famiglia, non più composta dal suo nucleo convenzionale di papà , mamma e figli, ma fatta di dinamiche differenti, nel quale giocano un ruolo fondamentale non solo fidanzati dello stesso sesso, ma anche gli amici, le amiche, i colleghi di lavoro.
Alla sua prima regia per la settima arte, Nacho Garcia Velilla, dopo un florido passato nella televisione (è lui l`autore in madrepatria del format originale del nostro Un medico in famiglia), imbastisce nuovamente uno dei temi a lui più cari, la famiglia, contestualizzandola non solo nei cambiamenti reali del suo Paese, ma anche in quelli cinematografici, senza mai dimenticare la sua formazione tecnica di origine per quanto riguarda l`impostazione narrativa. In questo modo, il suo lavoro, e quello di molto suoi colleghi che sfornano prodotti simili, risulta abbastanza furbesco per acquisire tutte le funzioni del già visto e già sentito, televisione e cinema, realtà e finzione, citazioni e non. I mescolamenti linguistici delle arti stanno anche a sottolineare una sorta di evoluzione di un mondo multiculturale, multi sessuale, globalizzato che deve imparare a convivere con se stesso e gli altri. E in tutto questo, proprio per la sua inossidabilità degli schemi del racconto, la commedia diventa il veicolo più gettonato per creare il caso, il fenomeno di costume, al quale però fanno sempre capo determinati clichè che più che rappresentare la realtà famigliare rappresentano quella realtà della finzione che và così di moda e piace così tanto, citazioni di Almodovar comprese.
(ERMINIO FISCHETTI)