Torino: i due presidenti

07/12/10 – "The special relationship" è il titolo originale del nuovo film di Richard Loncraine presentato...

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

07/12/10 – The special relationship è il titolo originale del nuovo film di Richard Loncraine presentato nella sezione Festa mobile, figure nel paesaggio al 28° Torino film festival. In sala dal 10 dicembre.

Come capita spesso poi c’è un’assurda traduzione in italiano che fa perdere il significato originale ad un titolo che spesso è esemplificativo della pellicola. Ne I due presidenti viene a perdersi tutto il senso del film e per il pubblico italiano diventeranno meno chiare le immagini di repertorio che aprono il film prodotto dalla HBO: Winston Churchill e Franklin Roosevelt, John F. Kennedy e Harold Macmillan, Margeret Thatcher e Ronald Reagan sono tutti esempi di quei rapporti speciali che da ormai un secolo, indicano le relazioni politiche, diplomatiche, culturali e storiche tra Gran Bretagna e Stati Uniti.
Tra Clinton e Blair questa relazione fu, almeno sembra, essere ancora più intensa. Crediamo che sfoci anche in un vero e sincero rapporto di amicizia. Solo alla fine il pubblico avrà chiara la frase di apertura di Oscar Wilde: “I veri amici sono quelli che ti pugnalano di fronte”. Quindi -anche se come ci ha raccontato lo stesso regista, si è insistito molto perché tutti gli aspetti storici fossero veritieri- è il loro rapporto personale che si è deciso di privilegiare; gli stati d’animo che li portarono a determinate decisioni, spesso prese insieme, spesso prese grazie al suggerimento arrivato da oltreoceano. Siamo immersi in un’atmosfera particolare caratterizzata dai giochi politici, dagli intrighi internazionali più o meno velati, dai calcoli ma tutto visto dall’interno: “Come dal buco della serratura” spiega il produttore Frank Doelger.

Sulla sceneggiatura aveva lavorato a lungo Peter Morgan con l’intento di passare poi alla regia del film, come aveva fatto per i primi due capitoli della trilogia su Tony Blair: The deal e il film candidato all’oscar The Queen. Quando problemi famigliari gli hanno impedito di portare a termine il suo intento, è supentrato Richard Loncraine. Crediamo che sia stata la staffetta a rendere il film un po’ orfano. Probabilmente Loncraine si è trovato a dover lavorare accettando decisioni già prese da altri e questo non gli ha permesso di realizzare il film autoriale che ci aspettavamo. Non poteva sicuramente stravolgere tutto. Per noi sono soprattutto gli attori – che dovevano essere il punto di forza – ad essere “sbagliati” perché si è cercata la verosimiglianza fisica a tutti i costi, dimenticando quanto sia importante il carisma di un interprete per rendere al meglio un personaggio. Dennis Quaid e Michael Sheen non ci sono sembrati davvero a loro agio anche se per entrambi lo studio degli ‘originali viventi’ è stato lungo, complici anche, soprattutto per Dennis Quaid, conoscenze dirette. “Ha attinto alla fonte perché passò un weeken alla Casa Bianca, giocando a golp” precisa il regista inglese. La regia è televisiva e non lascia spazio a nessun particolare vivacità filmica adagiandosi sul racconto, tra successione dei fatti storici e il tono umoristico dato al contesto familiare nel quale si svolgono.