torino: scuola media

01/12/10 – Marco Santarelli con il suo doc inaugura la sezione Italiana.doc del 28° Torino film festival...

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

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01/12/10 – Marco Santarelli con il suo doc inaugura la sezione Italiana.doc del 28° Torino film festival. In concorso anche al Festival di Sulmona il 6 dicembre. Il microcosmo che il regista romano, questa volta decide di raccontare, un po’ come aveva già fatto con la trilogia dedicata al mondo dei trasporti (qui l’anno scorso presentò il capitolo finale: Interporto) è quello di una realtà che lo ha affascinato e che è fortemente rappresentativa del nostro paese: la scuola. Ha scelto la scuola media che nel percorso formativo è una tappa importante per tutti gli studenti e poi entra in un istituto particolare perchè nella scuola media “Luigi Pirandello” l’autore romano compie un viaggio nel tempo, passando per Pertini, Pirandello e per le suore di clausura. Elemento imprescindibile: l’oggettività del racconto.
Otto settimane tra le aule, l’ufficio della preside, la sala colloqui con i genitori della scuola nata nel quartiere periferico di Taranto, nato per soddisfare le esigenze della classe operaia e impiegatizia che avrebbe lavorato all’interno dell’Italsider. Un lavoro complesso quello prima dell’inizio delle riprese perché per arrivare a diventare un elemento della scuola in modo che la telecamera fosse sempre più invisibile e tutti potessero muoversi e agire senza che la presenza del fonico e del regista-operatore potessero essere colte, si doveva ottenere la loro fiducia. Tutte immagini in interni, quelle nella scuola e tutte girate in digitale che vanno contrapposte a quelle in esterni della fabbrica, dell’immagini religiose girate in super8.

Tante ore di girato e un unico obiettivo: cercare di capire come far scuola pubblica, quale deve essere il progetto formativo da adottare per creare individui pensanti che abbiano coscienza di sé e del mondo che abitano. Anche perché, quello che accade oggi all’Università, precisa lo stesso regista: “la crisi degli atenei affonda le sue radici nella scuola dell’obbligo. Con questo documentario ho voluto porre l’accento sul difficile compito a cui gli insegnanti sono spesso chiamati a rispondere e sulle necessità di avere una scuola dell’obbligo solida e portatrice di quei valori civici di cui in questo momento avvertiamo una sempre maggiore necessità”. Un corpo insegnanti che deve aiutare i ragazzi – e purtroppo i loro genitori, disposti sempre a stare dalla parte dei figli, sempre e comunque – del valore come individui che devono raggiungere. Oltre alla conoscenza del valore dell’istruzione, del rispetto dei ruoli e delle istituzioni.

E mentre arriva la bella notizia che il doc ha suscitato l’interesse di On the docks, una nuova piattaforma di video on demande che lo distribuirà, Santarelli ci racconta che il prossimo microcosmo nel quale desidera avventurarsi è quello dei tribunali italiani, ultime roccaforti del principio della legalità.