torino: vince winter’s bone

04/12/2010 - Nove giorni per 420 slot di proiezione. Con questo dato Gianni Amelio ha dato avvio alla conferenza ...

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

04/12/2010 – Nove giorni per 420 slot di proiezione. Con questo dato Gianni Amelio ha dato avvio alla conferenza stampa di chiusura del 28° Torino film festival, il secondo che lo vede come direttore artistico e come dirà al termine dell’incontro: “Amo Torino, penso di aver girato qui i miei film migliori e aver qui una casetta dove vivere per quattro mesi mi regala una grande gioia e continuerò a dirigere il festival fino a quando lo vorranno”. I numeri sono confortanti: 2332 gli accreditati, contro i 2144 dell’anno scorso e oltre 17000 i biglietti contro i tredicimila del 2009 per un incasso totale di 166000 euro. Dopo le cifre di un festival che da sempre non va alla ricerca dei grandi nomi da starsystem (a parte Boorman nessuna grande star hollywoodiana), ma ha fatto della ricerca e della cura delle retrospettive, del concorso come di tutte le sezioni collaterali, un modello di festival dal prestigio internazionale come pochi altri nel nostro Paese, i ringraziamenti di rito agli sponsor e patner e poi il lungo elenco di tutti i vincitori.

A noi il commento dei premi principali, quasi tutti condivisi dalla maggior parte dei critici, tranne forse quello del pubblico (ad Henry di Alessandro Piva) e proprio su questo ci siamo interrogati con Amelio nell’intervista di bilancio conclusivo fatta al termine della conferenza stampa. Miglior film di Torino 28: Winter’s Bone di Debra Granik, vincitore anche del premio “Torino sette”, apprezzato per “la sceneggiatura, la regia e l’eccellente protagonista di una storia ambientata in un’America solitamente nascosta” recita la motivazione. Non avendo visto tutti i titoli del concorso non ci permettiamo di esprimerci in merito alla vittoria. Sicuramente la vicenda di una diciassettenne che porta sulle sue spalle il peso di una famiglia, dei suoi errori del passato e con tenacia difende la sua casa, il futuro dei fratelli e della madre mettendo in gioco ogni sua cellula vitale, ha una tale forza che era impossibile uscire dalla proiezione senza portarsi dietro questa storia. E non solo grazie all’interpretazione di Jennifer Lawrence ma soprattutto per gli spazi così desolati, per questa natura decisamente ostile come la vita per la protagonista. Ma dall’acqua riemerge prima il terrore e nello stesso tempo la salvezza.

Poi, sempre la giuria principale, presieduta da Marco Bellocchio, Barbora Bobulova, Michel Ciment, Helmut Grasser e Joe R. Lansdale, assegna a Omid Djalili per The Infidel di Josh Appignanesi, il premio come miglior attore protagonista. Ex aequo, a Jennifer Lawrence per Winter’s Bone di Debra Granik ed a Erica Rivas per Por tu culpa di Anahí Berneri, quello come miglior attrice protagonista. Premio speciale della Giuria, ex aequo, a Les signes vitaux di Sophie Deraspe e a Las marimbas del infierno di Julio Hernández Cordón.
Evidentemente la giuria si è spaccata e non è riuscita a raggiungere un’unanimità.

Small Town Murder Songs del canadese Ed Gass-Donnelly, per molti tra i candidati alla vittoria del premio principale si aggiudica un premio caro a Gianni Amelio che lo vinse per ben tre volte, il premio Fipresci 2010.
La giuria, presieduta da Jan Lumholdt (Svezia) e composta da Gábor Gelencsér (Ungheria), Victor Matizen (Russia), Thomas Rothschild (Germania), Roberto Tirapelle (Italia) motiva così:“ Il film vincitore rappresenta una voce estremamente originale nell’ambito della più alta qualità del genere noir, con un uso impressionante delle location, della fotografia e non da ultimo della musica, e allo stesso tempo ci offre un’interpretazione veramente sorprendente da parte di uno dei più raffinati attori americani”.

Vince Italiana.doc: Bakroman di Gianluca e Massimiliano De Serio : “Per aver saputo unire la forza e la consapevolezza di un linguaggio cinematografico forte ad un’attenta sensibilità nei confronti dei personaggi”. Il Premio speciale della Giuria ex aequo a Il popolo che manca di Andrea Fenoglio e Diego Mometti: “Perché la voce incantata del passato attraverso le immagini del presente ci costringe a riflettere sul futuro” e a Les champs brûlants di Stefano Canapa e Catherine Libert: “Per aver saputo costruire un atto d’amore per il cinema, attraverso l’universo evocativo e complesso di due cineasti”.

Miglior Cortometraggio Italiano a:
ARCHIPEL di Giacomo Abruzzese: “Ricorrendo con riconoscibile chiarezza di pensiero e di struttura a uno stile documentaristico, Archipel mette in scena una storia di finzione in grado di modificare la percezione spesso stereotipata di quelli che conosciamo come ‘teatri di guerra’. Ogni luogo di distruzioni è anche necessariamente uno spazio vitale, di gioco, di conversazione, persino di erotismo. Attraverso i percorsi di Abed, Giacomo Abbruzzese descrive un mondo nel quale ogni movimento accade in un labirinto a cielo aperto: se davvero ‘silence is complicity’ ovvero manutenzione del labirinto, raccontare può essere un modo di uscirne. Perché, è vero, ‘non c’è niente di straordinario nell’organizzazione dell’oppressione’ .”

Premio speciale della Giuria – Premio Kodak a:
LEÇON DE TENEBRES di Sarah Arnold: “Attraverso una laconicità strategicamente eloquente Leçon de ténébre racconta l’avventura tragicomica di un violoncellista ‘cenerentolo’ che tra scarpe che non calzano e autobus in fuga corre a piedi nudi verso una meta: rendere armonico un concerto che diversamente resterebbe dissonante. Sarah Arnold ‘orchestra’ con leggerezza ed ironia un racconto nel quale il cinema, le vetrate di una chiesa e la musica barocca coincidono in una potente intensità di visione.”

Menzione speciale a:
MAMMALITURCHI! di Carlo Michele Schirinzi: “Per la capacità di trasfigurare uno spazio semi-concentrazionario rivelandone – attraverso l’uso drastico e coerente di un visivo dilatato – il carattere costitutivamente straniante e deformante. Mammaliturchi! ci chiarisce che ogni struttura di contenimento è in sé, inevitabilmente, una maceria sociale.”

SPAZIO TORINO
Premio Chicca Richelmy per il Miglior Cortometraggio realizzato in Piemonte: euro 6.500 (2.500 offerti da Associazione Chicca Richelmy e 4.000 in servizi di post-produzione per pellicola cinematografica offerti da Square Post – Production), in collaborazione con Premio “Achille Valdata” – La Stampa – TorinoSette. La Giuria, composta da 20 lettori di TorinoSette, assegna il premio a:
DIVERGENZE di Luigi Sorbilli:
con la seguente motivazione: “ Per la capacità del regista di aver trattato in modo semplice e in pochi minuti il tema dell’incomprensione.”

PREMIO SELEZIONE CINEMA.DOC
Consiste nella partecipazione al festival [CINEMA.DOC] Il documentario in sala: IL PEZZO MANCANTE di Giovanni Piperno.