Un Don Giovanni a Roma

21/10/09 - Come un ragno dalle straordinarie doti artistiche, Carlos Saura tesse la tela per il suo...

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Presentato fuori concorso al festival capitolino “Io, Don Giovanni”, ultima opera fuori concorso del Maestro Carlos Saura. Protagonista l’italiano Lorenzo Balducci

(Dalla nostra inviata Lia Colucci)

21/10/09 – Come un ragno dalle straordinarie doti artistiche, Carlos Saura tesse la tela per il suo Don Giovanni e lo fa partire da una Venezia nebbiosa e buia del 1763, attraverso la figura di Lorenzo Da Ponte. E’ questo infatti l’anno in cui l’abate, grande amico di Giacomo Casanova e non ancora librettista famoso, viene esiliato dalla Santa Inquisizione e deve lasciare Venezia per partire alla volta di Vienna. Da qui ha inizio la vera e propria storia che mette in campo tutti i protagonisti, l’incontro con il Maestro Salieri, quello con Giuseppe II e finalmente il connubio tanto atteso, quello con Mozart.

io_don_giovanniSaura fa sì che Da Ponte parta dalle proprie esperienze interiori e dalle vicissitudini della sua vita privata per dare origine al famoso testo, il Don Giovanni. Niente di artificioso: tutto è vissuto sulla pelle del librettista in prima persona. Questo finisce per mettere in secondo piano gli altri protagonisti in particolare Mozart ed in qualche maniera anche la sua musica. Crediamo che Saura abbia fatto una scelta di campo all’inizio del film ed abbia prediletta la narrazione del libertino Da Ponte, infine redento per amore, e che volutamente lo abbia contrapposto al Don Giovanni, che impenitente sceglie la via degli inferi pur di non rinunciare alle sue seduzioni. La musica, che diventa anche sottofondo alle vicende intime dei personaggi, si interseca perfettamente tra la dimensione teatrale e quella reale, creando attraverso la stupefacente illuminazione di Vittorio Storaro un tutt’uno di grande ed efficace bellezza.

Non dobbiamo inoltre sottovalutare la bravura del giovane Lorenzo Da Ponte, timido e impacciato quando vuole ma anche sarcastico e cinico quando occorre. E poi c’è Mozart, sicuramente diverso da quello di Milos Forman, anche se Saura dice di aver molto amato il film “Amadeus”: meno bambino capriccioso, più compositore appassionato, il suo personaggio è il trait d’union tra le parole e la musica. Ma la vicenda vuole essere soprattutto una storia di amore e di riscatto di un libertino. Mentre su un fronte abbiamo Giacomo Casanova portatore in qualche maniera delle idee più esasperate dell’Illuminismo, dall’altra c’è Da Ponte con il suo pentimento che per amore di una donna, appunto, cambia vita.