Walk of Fame

Da interprete shakespeariano a star dell'action movie. La carriera del britannico Clive Owen - attualmente nelle sale con Killer Elite - prosegue all'insegna dei ruoli energici.

Walk of Fame – Clive Owen – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana

Figlio di un cantante country di origini gallesi, Clive Owen nasce nel 1967 a Coventry, dove vive un’infanzia piuttosto travagliata. La sua passione per la recitazione emerge fin dalla giovane età e lo porta a conseguire la laurea presso la prestigiosa accademia reale di arte drammatica di Londra, grazie alla quale ottiene un posto nella compagnia del teatro Young Vic, dove muove i primi passi prendendo parte diversi drammi shakespeariani. Nel 1988 inizia a prendere parte a numerosi film per la televisione, aprendo un settore della sua carriera che lo terrà impegnato in modo quasi assoluto fino ai primi anni 2000, per aprirsi a sporadiche incursioni nel cinema a partire da Vroom (1990) di Beeban Kidron, del quale è co-protagonista, e Close My Eyes (1991) di Stephen Poliakoff, dove la sua interpretazione di un uomo impegnato in una relazione incestuosa con la sorella gli vale i primi riconoscimenti da parte della critica. Per tutto il decennio, la carriera di Owen prosegue all’insegna del tv movie, ma la sua prestanza fisica e il suo fascino britannico non tardano ad attirare le attenzioni di Hollywood, che lo scrittura per quello che sarà il suo primo film americano, il thriller La moglie di un uomo ricco che lo vede al fianco di Halle Berry.

Ma per la consacrazione definitiva sul grande schermo si deve attendere il 2001, quando Owen entra nel magnifico cast di Gosford Park, capolavoro di Robert Altman, al quale seguono altri ruoli in pellicole di successo come The Bourne Identity (2002) e King Arthur, dove veste i panni del leggendario sovrano. L’esperienza nel mondo della celluloide da questo momento è tutta in discesa per l’attore, che prosegue su alti livelli con l’acclamato Closer (2004) di Mike Nichols, tratto dall’omonima piéce di Patrick Marber, già interpretata in teatro, che al pari del film di Altman gli vale numerosi premi e riconoscimenti, tra cui un Golden Globe e una candidatura agli Oscar. Nel 2005 è Dwight nel cult Sin City – tratto dal fumetto di Frank Miller e diretto dal disegnatore con Robert Rodriguez – che segna il suo ingresso nel genere action-thriller, al quale seguono Derailed – Attrazione letale (2005), Inside Man (2006) sotto la regia di Spike Lee, e nello stesso anno lo straordinario I figli degli uomini di Alfonso Cuarón, e l’adrenalinico Shoot ‘em up – Spara o muori. Una tendenza destinata a proseguire sul finire del decennio e fino ai tempi recenti con The International di Tom Tykwer, Duplicity di Tony Gilroy, con una concessione al dramma indie di Trust (2010) di David Schwimmer prima di ritornare in azione accanto a Jason Statham e Robert De Niro in Killer Elite, attualmente nelle sale. Prossimamente Owen sarà anche nell’horror di Juan Carlos Fresnadillo Intruders, in Blood Ties, progetto hollywoodiano di Guillaume Canet su sceneggiatura di James Gray, e nel thriller scritto da Paul Schrader Recall.