Colpo di fulmine

02/04/10 - I titoli, come le parole, sono importanti. Se un film, il cui protagonista è un uomo, s’intitola...

Colpo di fulmine – Il mago della truffa

La fin troppo ostentata leggerezza dell’essere

colpo di fulmine02/04/10 – I titoli, come le parole, sono importanti. Se un film, il cui protagonista è un uomo, s’intitola Ti amo Phillip Morris, se non parla di sigarette parlerà di amore omosessuale. Se per sviare l’attenzione sul dettaglio considerato scabroso da chissà chi, s’intitola un film con due brutti titoli, come Colpo di fulmine e Il mago della truffa – che paiono titoli del sabato sera di una tv generalista – il senso da comunicare è tutto diverso e perfino sbagliato. Il film diretto da John Requa e Glenn Ficarra racconta di Steven Russel, un cittadino onesto e perbene che, oltre a guadagnarsi da vivere con menzogne e truffe sempre più raffinate, scopre di essere gay e in carcere s’innamora di Phillip Morris; il loro sarà un amore enorme, ma ostacolato dalle bugie di Steven. Una storia vera sceneggiata dagli autori con la consulenza del vero Phillip Morris che sembra ricalcare in chiave di film romantico e di commedia satirica le orme del Soderbergh di The Informant! o di Prova a prendermi di Spielberg.

In realtà, sebbene lo spunto di partenza sia proprio quello della truffa e del modo a un tempo anarchico ed egoistico di usare e ribaltare la società e le sue regole – burocratiche o amministrative – il film invece racconta l’odissea di due uomini che non possono fare altro che amarsi, di due caratteri che non riescono a cambiare e a sottrarsi ai propri difetti; Requa e Ficarra colorano tutto un po’ troppo, edulcorano e sorridono ma non restituiscono il senso di verità e passione della storia e pasticciano il finale con una vena artificiosa e drammatica forse coerente, ma fuori tempo massimo. Però i due dimostrano un certo talento per la narrazione filmica, non solo in quanto sceneggiatori, ma soprattutto nella regia, nella capacità di ritardare lo svelarsi di gag o rivelazioni, nell’uso del montaggio o della macchina da presa in chiave ironica (la caduta dal tetto o la panoramica circolare fuori dal carcere. Semmai il vero limite è anche la loro forza, e cioè Jim Carrey, che domina incontrastato il film con la sua mimica e le sue voci, ma lo rende troppo dipendente dalla sua performance, quasi come fosse un suo vecchio film, un nuovo Bugiardo bugiardo. E non ci pare fosse il vero intento dei registi.

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: I Love You Phillip Morris
Produzionre: USA, Francia 2009
Regia: Glenn Ficarra, John Requa
Cast: Jim Carrey, Ewan McGregor, Leslie Mann, Rodrigo Santoro, David Jensen
Genere: commedia
Durata: 102′
Distribuzione: Lucky Red
Data di uscita: 2 aprile 2010

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