Flussi seriali

24/12/09 - La mitologia entra anche nella televisione, grazie a serie del passato come “Happy...

Flussi seriali – Percorsi e influenze odierne e vintage delle serie americane

“Happy Days”- Parte prima
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(Rubrica a cura di ERMINIO FISCHETTI)

24/12/09 – La mitologia entra anche nella televisione, grazie a serie del passato come “Happy Days”. Protagonista, sotto ogni aspetto, sono i valori della famiglia middle-class e dell’amicizia degli anni Cinquanta. Il luogo di ambientazione la tanto discussa provincia americana del Midwest, precisamente Milwaukee.

flussi-serialiRichard Cunningham è un timido ragazzo del liceo che passa il suo tempo alla locanda di Arnold’s con i suoi amici, Warren Weber detto Potsie e Ralph Malph. Tutti bravi ragazzi, ma sono quello che si definirebbe in gergo un po’ “sfigati” con le ragazze. Richie ha alle spalle una solida famiglia della piccola borghesia: sua padre Howard è proprietario di un negozio di ferramenta che gestisce con perseveranza e ha qualche chilo di troppo, sua madre Marion è una casalinga che vive per la sua casa e per la sua prole, Joanie, la sorellina, la piccola di casa (appellativo che le da terribilmente fastidio), ogni tanto vorrebbe essere considerata un’adulta e non essere mandata di sopra ogni volta che c’è una conversazione importante da fare in casa. A sconvolgere il loro iter quotidiano arriva il giovane Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, un ragazzo che ha abbandonato la scuola e lavora come meccanico. Fonzie è l’idolo dei teenager maschi perché vorrebbero emularlo, mentre è la fonte di desiderio di tutte le donne perché vorrebbero uscire con lui e baciarlo (ovviamente si sottintende altro, ma non viene mai espresso). E così è. Con la sua moto e il giubbotto di pelle, senza una famiglia alle spalle Fonzie è cresciuto da solo (il padre è scappato via quando lui era piccolo). Lui rappresenta, così, tutto ciò che la piccola borghesia teme per le proprie figlie, eppure tutti lo amano, compresi papà e mamma Cunningham che gli affittano il garage e lo trattano come un figlio, quando fa amicizia con Richie.

Happy-DaysLa serie è andata avanti per undici stagioni, trasmesse fra il gennaio 1974 e il settembre 1984 dal network ABC. Il suo successo internazionale, che stranamente coinvolgerà anche l’Italia dal 1977 in poi, è dovuto proprio al mitico personaggio di Fonzie, interpretato da Henry Winkler, e permetterà di lanciare la carriera di Ron Howard, poi divenuto uno dei registi e produttori più potenti di Hollywood, mentre tutto il resto del cast, anche se continuerà a lavorare successivamente, resterà immancabilmente legato principalmente ai suoi personaggi. Ottenne riconoscimenti ai Golden Globe e agli Emmy, fra entrambi i premi si sommano nomination alla serie e alla maggior parte del cast (Ron Howard, Henry Winkler, Marion Ross, Anson Williams e Tom Bosley). Genererà una serie di spin-off di altrettanto successo che lanceranno la carriera cinematografica di altri attori e futuri registi. “Mork & Mindy”, lancia il talento di Robin Williams in un periodo molto drammatico della sua vita personale. “Laverne & Shirley”, con protagoniste Penny Marshall (futura regista di film popolari come “Risvegli” con Williams e De Niro e “Ragazze vincenti” con Geena Davis e Madonna) e Cindy Williams (al fianco di Ron Howard nel 1973 nel cult “American Graffiti” di George Lucas, altra operazione nostalgica degli anni Cinquanta). “Joanie e Chachie”, protagonisti i componenti più giovani della serie madre, Joanie, la sorellina di Richie e Chachie, il cugino di Fonzie, interpretati rispettivamente da Erin Moran e Scott Baio.

“Happy Days”
Titolo originale: id.;
Creatore: Garry Marshall;
Interpreti: Ron Howard, Henry Winkler, Marion Ross, Anson Williams, Donny Most, Erin Moran, Scott Baio, Tom Bosley, Al Molinaro, Lynda Goodfriend;
Produzione: USA, 1974-1984 (undici stagioni per un totale di 255 episodi);
Durata: 25’ cadauno;
Distribuzione: Italia 1; Fox Retrò