Hot Fuzz in the summertime

19/07/07 - Dopo aver sorprendentemente sbancato i botteghini britannici, arriva anche nelle sale italiane...

19/07/07 – Dopo aver sorprendentemente sbancato i botteghini britannici, arriva anche nelle sale italiane, “Hot Fuzz”, opera seconda della coppia Edgar Wright /Simon Pegg già autori del pluripremiato “Shaun of the dead”. Adrenalinico, ingegnoso, ben recitato e soprattutto esilarante, “Hot Fuzz” va oltre la parodia dei polizieschi d`azione alla Bruce Willis per porsi piuttosto come un sapiente gioco di contaminazioni tra generi non di rado accoppiati, quali commedia e action movie, e disarticolazione degli stessi attraverso il ribaltamento di canoni e stereotipi. Tutto ciò in un`ottica di estrema semplicità , senza velleità o autocompiacimenti tipici di certi giochi postmoderni, spesso fini a sè stessi dei tanti epigoni di Tarantino che ormai paiono abbondare: qui l’obiettivo è divertirsi e divertire, e non è poco.

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La trama, giocata sul ribaltamento delle apparenze, non è particolarmente originale, ma i pregi del film sono altrove. L`abilità di Wright e Pegg infatti, non consiste tanto nel mescolare commedia e azione, ma nel modo in cui ciò viene fatto, ovvero all`insegna di una completa destrutturazione per la quale alla struttura tripartita dell`action movie hollywoodiano subentra una divisione, neppure troppo regolare, in 2 parti; un montaggio sincopato, a tratti eccessivo ma efficace nel contrapporsi, all`inizio, all`immobilità del villaggio in cui nulla accade; la truculenza ai limiti del grottesco che non risparmia decapitazioni e amputazioni di varia natura da horror di serie B; inseguimenti e sparatorie girati con mestiere e un umorismo tagliente e mai volgare, spesso giocato su calembours e doppi sensi. E poi c`è il citazionismo, da quello, dichiarato, che va da “Bad Boys” a “Point Break”, passando per “Die Hard” e “To live and die in L.A”, a quello più sottile, che si insinua nella regia e nelle scelte stilistiche rimandando a certi b-movies anni 70 (esemplare il titolo); e ancora quello “interno” e più difficile da cogliere per lo spettatore non britannico, che attinge a “Spaced”, popolare sitcom diretta da Wright con cui “Hot Fuzz” condivide protagonista e altri attori. Qui tuttavia, siamo in presenza di un pastiche ben costruito e non pretenzioso , dove il riferimento non diventa strizzata d`occhio allo spettatore , laddove l`obiettivo non è come ormai sempre più spesso accade, solleticare il
cinefilo, ma semplicemente offrire un`ora e mezza di spensierato intrattenimento.

Infine una considerazione sulla distribuzione italiana: far uscire un film ad agosto non è certo il massimo, ma almeno c`è da augurarsi che il titolo non subisca la stessa sorte di “Shaun of the dead”, che da simpatica citazione della citazione si è visto trasformare in un poco invitante “L`alba dei” morti dementi.

(Caterina Gangemi)