Inkheart

20/02/09 - Tra le innumerevoli commistioni letterarie che il cinema ha incontrato, non vi è dubbio che...

Inkheart – La leggenda di Cuore d’Inchiostro

20/02/09 – Tra le innumerevoli commistioni letterarie che il cinema ha incontrato, non vi è dubbio che quella col Fantasy sia tra le più ricche di suggestioni e potenzialità espressive. Figure bizzarre e affascinanti, mondi fantastici ed epiche lotte, incursioni nel mito e riscoperta di valori “classici”: quale patrimonio migliore per registi in vena di esternare il proprio estro visionario e produttori abili nel cavalcare il rinato appeal del genere? Produttori, si è detto. Spesso talmente presi dalla smania di accattivarsi, o meglio spremere fino all`ultima goccia le risorse finanziarie e intellettuali di adolescenti, da incoraggiarne l`indole sognatrice un po` boccalona con operazioni spesso affrettate, meri prodotti industriali destinati a un consumo immediato, più che ad una permanenza nella memoria cinematografica ed individuale. E` questo, purtroppo, il caso di Inkheart- La leggenda di Cuore d`Inchiostro, adattamento dell`omonimo romanzo best-seller della tedesca Cornelia Funke, diretto dal versatile britannico Ian Softley. Quella che vediamo sullo schermo è infatti una favoletta senza pretese, superficiale e fin troppo leggera, che si accontenta di annacquare il complesso e nobile sottotesto del romanzo di Funke (il valore dei libri e l`amore per la lettura) in uno sgangherato susseguirsi di fughe e inseguimenti sulla traccia di una trama troppo esile per risultare avvincente. A fronte di una sceneggiatura eccessivamente riduttiva e lacunosa, vi è poi il discutibile impianto realizzativo, che, non pago di una regia trasparente e impersonale, sceglie di limitare artifici ed effetti speciali, per affidare a una scenografia raffazzonata e un trucco grossolano, il difficile compito di restituire la dimensione fantastica del racconto. Il risultato è un totale annientamento di tutto l`impatto immaginifico e la portata magica propri del fantasy, a favore di una resa neutra e didascalica, assimilabile piuttosto al filone d`avventura per famiglie.

Inutile perfino l`impegno del cast, che affianca al simpatico Brendan Fraser alcuni dei migliori interpreti inglesi di varie generazioni, dai veterani Helen Mirren e Jim Broadbent, all`eccellente Paul Bettany: ridicolizzati in scialbe macchiette i primi, cristallizzato nel consueto ruolo di affascinante reietto il secondo, in un`enfasi caricaturale impropriamente accentuata, nell`edizione italiana, da un doppiaggio ridicolo e sopra le righe. E` un film incerto e incompiuto, Inkheart, che non affascina nè diverte, ma che tuttavia sarebbe riduttivo ascrivere alla mera operazione di marketing, in quanto privo perfino degli espedienti ruffiani accalappia- teen agers che hanno decretato il successo di operazioni analoghe (Twilight su tutti), e, paradossalmente, proprio in virtù di ciò fatica a trovare un`identità e un`utilità .

(CATERINA GANGEMI)

Titolo originale: Inkheart
USA, Germania, Gran Bretagna, 2008
Regia: Iain Softley
Cast: Brendan Fraser, Andy Serkis, Eliza Bennett, Paul Bettany, Helen Mirren
106′
Avventura
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 20 febbraio 2009