Madagascar 2

20/12/08 - Il Natale era solitamente il periodo dell'invasione dei cartoni animati; ai nostri giorni, il...

20/12/08 – Il Natale era solitamente il periodo dell’invasione dei cartoni animati; ai nostri giorni, il genere viene spalmato durante l’anno, per assicurarsi pubblici sempre differenti. Ma qualcuno ancora pensa ai cartoons come prodotto infantile. Così, il cartone di Natale è targato Dreamworks, che ha ripreso uno dei suoi maggiori successi e ne ha creato un seguito tanto semplice quanto atteso, sfruttando e ampliando gli elementi di successo del primo capitolo. Non riuscendo a bissarne la bellezza. Alex, Marty, Melman e Gloria si preparano per tornare a New York, ma l’aereo li lascia a secco nel bel mezzo dell’Africa. Dove scopriranno le loro radici, ma anche i problemi che esse comportano. Scritto da Eric Darnell, Tom McGrath e Etan Cohen e diretto dallo stesso Darnell, un racconto di plurime formazioni che gioca con l’avventura e la commedie ma strizza troppe volte l’occhio alla vecchia tradizione disneyana. Ambientato interamente in un’Africa realistica e ricostruita con simpatia, il film utilizza molti dei temi classici della tradizione animata americana, come il ritorno a casa e il contatto con la propria identitò, sia sociale (il leone e la sfida per essere il capobranco) sia sessuale (l’ippopotamo a caccia dell’amore) sia esistenziale (la zebra persa tra mille zebre tutte identiche), guarnendo il tutto con frecciate socio-politiche, specie nel rapporto tra i pinguini padroni e le scimmie operaie. E così, tutto è più tradizionale, appare più fiacco e svogliato, senza troppe idee narrative o grafiche, salvate dalla simpatia di fondo e soprattutto dalla straordinaria verve dei pinguini.

La banalità  di temi e sviluppo affiora nella sceneggiatura, che ripete costantemente i tormentoni passati per acchiappare il pubblico, ma che difficilmente ne troverà  di nuovo, vista la mancanza di vero divertimento dovuta alla confusione derivante dalle molte linee narrative. Passo indietro confermato anche dalla regia, che qui solo a tratti si concede qualche trovata o gradevole scena d’avventura. L’animazione è comunque notevole, mescolando il tratto e la grafica anni ’50 con un uso più tecnologicamente avanzato di sfondi e CGI, non differendo molto però da prodotti analoghi. Nella versione originale, il duetto tra Ben Stiller e Chris Rock funziona, mentre restano in disparte David Schwimmer e Jada Pinkett-Smith. E restano in disparte anche le speranze di avere un grande cartone per queste feste: ci accontenteremo di uno semplicemente sufficiente.

(EMANUELE RAUCO)

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