Trento Film Festival

22/04/11 - Le alte vette del mondo, dal 28 aprile all'8 maggio, raccontate da grandi personaggi: Werner Herzog, Erri De Luca, Reinhold Messner, Neri Marcorè.

“La prima italiana di Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog sarà il modo migliore non solo per calarci, è il caso di dirlo, nel programma di questa 59esima edizione, ma anche per guardare al futuro del festival (e del cinema) accompagnati da un maestro che con i suoi film, così spesso estaticamente attratti dalle inquiete meraviglie della natura e della montagna, resta una figura di riferimento per il TrentoFilmfestival alla vigilia del suo 60° anniversario” afferma Sergio Fant che ha assunto la direzione artistica della kermesse più importante del mondo sul tema (dopo Maurizio Nichetti) e che dopo la proiezione mondiale al festival di Toronto e poi alla Berlinale ha voluto fortemente la presenza del nuovo capolavoro in 3D dell’autore tedesco che nella grotta Chauvert in Francia ha ripreso antiche pitture risalenti a oltre 30mila anni fa. Il regista sarà presente al festival come autore del testo, voce narrante e produttore di un film in concorso: Happy People in the Taiga di Dmitri Vasyukov girato nella Siberia russa.

Le alte vette del mondo raccontate per 11 giorni (28 aprile-8 maggio) grazie a 128 film -molti in prima visione -, dibattiti, mostre, incontri con registi, attori, scrittori e alpinisti come Leo Houlding e Reinhold Messner che riproporrà -ma questa volta in 3D – Nanga Parbat, il film del regista Vilsmaier sulla sua disavventura in vetta. Il concorso internazionale che assegnerà la Genziane d’oro al vincitore permetterà la visione di 27 opere tra le quali Into Eternity di Michael Madsen sullo sviluppo eco-sostenibile e sulla sicurezza nucleare filmando il deposito di scorie nucleare finlandese, progettato per durare ben100mila anni. Der Bergfurst di Philip Vogt torna alle tradizioni arcaiche albanesi mentre Armin Linke con Alpi ci porta nella montagna interpretata attraverso la videoarte.
180°South di Chris Mallory tra California e Patagonia ripercorrendo il viaggio di Yvon Chouinard e Doug Tompkins quarant’anni dopo. E ancora la Lapponia di Markku Turna e il Portogallo di Jorge Pellicano con Pare, Escute, Ohie. L’Italia sarà presente con Il popolo che manca di Andrea Fenoglio e Diego Mometti presentato all’interno di Italianadoc al Torinofilmfestival, Per questi stretti morire di Isabella Sandri e Giuseppe Gaudino, Cielo senza terra di Giovanni Maderna e Sara Pozzoli. Nei corti con Non si può nulla contro il vento del collettivo di artisti Flatform e Il capo di Yuri Ancarani filmato nelle cave di marmo delle Alpi Apuane.

Un’inaugurazione di grandissimo prestigio affidata a Der Grosse Sprung di Arnold Fanck (1927), musicato dal vivo da Mario Brunello (violoncello) e Saverio Tasca (percussioni) che eseguirà le musiche originali di Giovanni Bonato accompagnato dal coro della SAT diretto da Mauro Pedrotti. “Le canzoni di montagna ascoltate da bambino nelle uscite montane del coro della mia città mi sono sempre sembrate dei piccoli film” precisa Brunello che ha fortemente voluto la presenza dei cantanti. Tra le novità di quest’edizione “Destinazione Finlandia”, una sezione che racconterà i film del paese nordico: da Freetime Machos di Mika Ronkainen , ironica cronaca delel disavventure della squadra di rugby più a nord del pianet, alla commedia cambione d’incasso in patria Lapland Odissea di Dome Karukoski solo per citare due titoli tra i più attesi. Ma ogni anno un programma speciale sarà dedicato a un paese, una regione o un luogo affine agli interessi del festival e del suo territorio attraverso film e libri. Infatti la letteratura finlandese sarà esposta in “Montagnalibri”, la rassegna internazionale dell’editoria delle vette che compie 25 anni. Grandi ospiti per questo compleanno, a partire da Erri De Luca con il suo recital La difficile arte della fuga sulla sua visione della montagna, come scrittore, uomo e alpinista. Leggerezza in quota è il divertissement a tema proposto da Neri Marcorè.

Enrico Brizzi sarà presente come scrittore e come protagonista del documentario Italica 150 di Serena Tommasini Degna: lo scrittore per il Celebrazioni dell’unità ha percorso a piedi 2161 km, dalla Vetta d’Italia a Capo Passero.
Doveroso anche l’omaggio a Emilio Salgari a cent’anni dalla morte con letture tratte da Il mistero della forsta e altri racconti. E come sempre tanti volumi e incontri su come imparare a vivere nella maniera corretta la montagna, testimonianze di grandi sfide, saggi, monografie, libri fotografici e riviste specializzate. Ricontermate sezioni di grande successo e interesse: “Alp&Ism”, “Terre alte”, “Eurorama”, la sezione fiction tv e “Orizzonti vicini” dedicata a opere del territorio trentino.

L’attualità della montagna e del suo stato arriverà con diverse pellicole e opere di grande interesse. Prima tra tutte Rivers of ice: vanishing glaciers of Himalaya di David Breashears, mostra di denuncia dell’alpinista, fotografo, cineasta americano che con diverse gigantografie ci mostrerà lo stato attuale dei ghiacciai confrontate con i dagherrotipi in pianto e nero dei pionieri come Vittorio Sella, George L.Mallory, Edward O. Wheeler.

Per maggiori info: www.trentofestival.it

GIOVANNA BARRECA