Al Marché piace ReCuiem

Valentina Carnelutti presenta Recuiem al Short Film Corner del Festival di Cannes. Diversi i contatti che fanno ben sperare per un percorso internazionale del corto dell'attrice alla sua prima regia.
Intervista a Valentina Carnelutti a cura di Giovanna Barreca

Il film applaudito al Torino Film Festival, dove si aggiudicò il premio come miglior corto nella sezione Italiana.corti, è stato portato dalla sua regista, sceneggiatrice e produttrice Valentina Carnelutti allo Short Film Corner del Festival di Cannes perchè potesse essere visionato da molti e iniziare un percorso internazionale. ReCuiem racconta il tempo sospeso di una storia dove protagonista è una piccola famiglia; la madre si addormenta (o muore?) ma, come ci dice la stessa regista, citando Pascal: “Il sonno, voi dite, è l’immagine della morte. Io dico, piuttosto, è l’immagine della vita”. Il corto di 20 minuti gioca tutto su tale concetto utilizzando al meglio tutti gli elementi filmici: ottimi tempi di recitazione di grandi e piccoli (e come diceva Truffaut: “Lavorare con i bimbi è una prova spaventosa: più difficile ma molto più sorprendente”), ritmo, fotografia (Massimo Schiavon), scenografia (difficile dimenticare i geranei rossi su lenzuolo bianco), musica.
ReCuiem con l’erroe della C come se fosse stato scritto da un bimbo che su carta riporta le parole come suonano nella sua testa è girato ad altezza di bambino quando deve prevalere quel punto di vista e poi la macchina da presa è più stabile e ferma quando gli adulti sono presenti. Un racconto in prima persona scritto da Valentina quando le sue figliole erano piccole e che solo l’anno scorso ha trovato una sua nuova forma di vita nella sceneggiatura elaborata con maniacalità. Importanti anche le scelte stilistiche con una macchina da presa che doveva produrre solo immagini verticali ed orizzontali” perchè, come precisa la regista alla sua opera prima: “Volevo evitare di condizionare lo sguardo dello spettatore, esattamente come non volevo che ci fosse pregiudizio nei confronti della morte”.
Francesco Tricarico – nel corto compagno della madre dei due figlioli – regala la canzone Le conseguenze dell’ingenuità, con un testo che sa aggiungere ottime chiavi di lettura alla storia.

GIOVANNA BARRECA