Costa-Gavras per gli iraniani

Il regista greco, ad una tavola rotonda organizzata dalla Quinzaine a Cannes, ha ribadito il sostegno ai cineasti iraniani, a partire da Panahi.

Il cineasta greco Costantin Costa-Gavras, il cui film più celebre è Z – L’orgia del potere (1969), ha partecipato ieri a Cannes a una tavola rotonda organizzata dalla Quinzaine des Réalizateurs dal titolo “Fare film sotto una dittatura”. Con lui c’erano Reza Serkanian, regista iraniano di Noces Ephémères, presentato sempre ieri a Cannes in apertura della programmazione Acid (Associazione per la diffusione del cinema indipendente), e il cineasta siriano Oussana Mohammed. In sala, una sedia vuota, a testimoniare simbolicamente l’assenza di Jafar Panahi, condannato in Iran dal regime di Ahmadinejad a sei anni di prigione e a venti anni di interdizione dal girare film. Nonostante ciò Panahi, insieme a Mojtaba Mirtahmasb, è riuscito a realizzare un film, In Film Nist (lett. Questo non è un film, titolo in cui si ironizza evidentemente con la proibizione di girare), che sarà presentato nei prossimi giorni al festival. Nel corso della tavola rotonda Costa-Gavras ha letto un messaggio, scritto dall’attrice protagonista di Noces Ephémères, Mahnaz Mohamadi, che è anche regista e non ha avuto l’autorizzazione a lasciare l’Iran per partecipare al festival: “Sono una donna e una cineasta, due ragioni sufficienti per essere colpevoli nel mio paese. La libertà è la parola che manca più di tutte al nostro quotidiano. Ma io aspetto sempre, ho speranza”. A Mohamadi, che ha diretto diversi documentari, sono state confiscate le sue cose e il suo computer e ora può solo inviare delle mail tramite IPhone, in attesa di un processo intentato contro di lei.