“Enemy” di Denis Villeneuve vince il 23° Courmayeur Noir in Festival

Assegnati i premi dell'edizione 2013. A Roberto De Francesco il premio per la Migliore Interpretazione in "Neve" di Stefano Incerti

Sono stati assegnati ieri i premi della 23° edizione del Courmayeur Noir in Festival, 10-15 dicembre 2013. La Giuria per il Cinema, composta da Ludovica Rampoldi (Presidente – sceneggiatrice, Italia), William Brookfield  (sceneggiatore, Stati Uniti), Marco Malvaldi (scrittore, Italia), Lucio Pellegrini (regista e sceneggiatore, Italia), Marc Syrigas (sceneggiatore, Francia), hanno attribuito i seguenti premi:

Premio Cinema Valle D’Aosta – Leone Nero per il Miglior Film ad Enemy di Denis Villeneuve (Canada, Spagna – Distribuzione internazionale: Pathé International)
«La giuria ha deciso di assegnare all’unanimità il Leone Nero per il Miglior Film a Enemy diretto con talento ed eleganza da Denis Villeneuve e interpretato da un perfetto Jake Gyllenhaal. Una pellicola perturbante, di grande tensione, che offre una nuova e originale lettura del tema del doppio».

Premio per la Migliore Interpretazione a Roberto De Francesco in Neve di Stefano Incerti (Italia – Produzione: Eskimo Film)
«Il premio al migliore attore va a Roberto De Francesco nel ruolo di Donato per la profondità e la precisione della sua interpretazione, che ha saputo rendere emozionante ed epico il ritratto di un piccolo uomo che sceglie di non rassegnarsi alla disperazione e di non abbandonare la sua umanità».

Premio Speciale della Giuria ex-Aequo: Wakolda di Lucìa Puenzo (Argentina, Francia, Spagna, Norvegia – Distribuzione italiana: Academy Two) e Kvinden i buret – The Keeper of Lost Causes di Mikkel Nørgaard (Argentina – Distribuzione internazionale: TrustNordisk)
«L’alto livello di una selezione ricca e variegata ci ha offerto diverse interpretazioni del genere, tutte interessanti e godibili. Per questa ragione la Giuria ha deciso di assegnare il suo Premio Speciale Ex-Aequo a Wakolda di Lucìa Puenzo e The Keeper of Lost Causes di Mikkel Nørgaard. Mescolando realtà e finzione, Lucìa Puenzo ci racconta una scomoda verità storica attraverso la relazione particolare tra una bambina e un medico tedesco dall’oscuro passato perfettamente interpretato da Alex Brendemühl. D’altra parte, abbiamo apprezzato molto The Keeper of Lost Causes per la notevole maestria e cura fin nei minimi dettagli del montaggio, fotografia, regia e interpretazioni».