Viaggio di morte e ri-nascita al Ca’ Foscari

Il corto in concorso Sweet Sea Breeze di Stefan Siebert e Thomas Hessmann racconta il viaggio di due solitudini accumunate dallo stesso bisogno.
Intervista a Stefan Siebert e Thomas Hessmann a cura di Giovanna Barreca

Una cucina, un supermercato. In questi spazi Fritz, un marinaio ormai in pensione, si sente imprigionato e il suo ultimo desiderio è rivedere il mare, godere del piacere della brezza marina. Brezza che da il titolo anche al cortometraggio in concorso al Ca’ Foscari Short Film Festival: Sweet Sea Breeze di Stefan Siebert e Thomas Hessmann, studenti della scuola tedesca FH Aachen. All’anziano, non più totalmente autosufficiente, viene affiancato un ragazzo costretto a far delle ore di servizio sociale. Due solitudini simili che si incontrano, come racconta bene la coppia di finestre più volte inquadrate, contornate dal grigiore della facciata dell’edificio. Il corto ha una fluidità e una costruzione di situazioni che aiutano immediatamente a caratterizzare i personaggi e la loro situazione. Non si perde a offrire inutili informazioni sui protagonisti o sul contesto sociale, privilegiando l’aspetto simbolico. Va apprezzato soprattutto il lavoro del direttore della fotografia che per ogni situazione è riuscito a raccontare allo spettatore una ricerca visiva volta a dimostrare prima la netta divisioni tra l’anziano e il giovane e poi come il confine che li sepava, viva momenti di forte attrazione reciproca, fino a quando, nel finale, sarà il giovane a compiere il viaggio.

GIOVANNA BARRECA