Dopo la Berlinale il nuovo esperimento con la terza dimensione dell’autore tedesco Werner Herzog affascinerà il pubblico del festival che già da ieri sera ha iniziato a partecipare numeroso agli eventi in programma. Letto un articolo sul “New Yorker” e ottenuto il permesso dal Ministero francese della Cultura Herzog è entrato con alcuni speleogogi, storici dell’arte e archeologi nella grotta di Chauvet situata lungo il corso del fiume Ardèche e ha filmato per poche ore al giorno – il semplice respiro umano nuoce alle opere – un luogo incantato ricco di quasi 500 pitture rupestri risalenti ad almeno 30000 anni fa. Il regista è presente al festival anche come produttore, sceneggiatore e voce narrante del film in concorso Happy people – a year in the Taiga di Dmitry Vasyukov. Due nuove visioni di montagna, in due lontane e diverse zone del mondo.