Il Far East per il Giappone

Invitando il giornalista Pio D'Emilia, corrispondente Sky a Fukushima, il festival ha ribadito il suo sostegno al popolo nipponico prostrato dal terremoto.

Ieri in tarda serata è intervenuto per parlare al pubblico del Far East il giornalista Pio D’Emilia, inviato Sky a Fukushima. Questi si è detto sicuro di poter rassicurare tutti quanti sul modo in cui i giapponesi stanno gestendo l’emergenza alla centrale nucleare, aggiungendo che è assolutamente sbagliato paragonare Fukushima a Chernobyl, perché “lì c’era un sistema dittatoriale che si reggeva sulla menzogna e che cercò di non far trapelare nulla su quanto accadde, mentre in Giappone c’è un governo democratico con un ottimo premier come Naoto Kan. È vero, esistono delle lobby economiche e la Tepco tende a minimizzare il danno, però va detto che per assoluta trasparenza il governo giapponese ha creato un sito internet in cui è possibile verificare le emissioni di radioattività a pochi chilometri dalla centrale di Fukushima e il risultato, per ora, è che i livelli sono assolutamente nella media”. Pio D’Emilia ha poi concluso dicendo che “non si può assolutamente alimentare il boicottaggio nei confronti dei prodotti nipponici. Si pensi in particolare ai ristoranti giapponesi e si ricordi che non hanno mai esportato pesce dal Giappone; casomai spesso fanno il contrario”. Con l’intervento di Pio D’Emilia il Far East Film ha voluto ricordare il sostegno di cui ha bisogno il Giappone per superare le catastrofi di cui è stato vittima negli ultimi mesi e, in tal senso, Sabrina Baracetti, direttore del festival, ha ricordato la campagna di raccolta fondi che si può sostenere acquistando la borsa del festival in cui campeggia il logo creato dall’illustratore Guido Scarabattolo.