Julian Assange contro “Il quinto potere”

Per il controverso fondatore di WikiLeaks il film di Bill Condon racconta una “verità svilita e traviata.”

Il controverso fondatore di WikiLeaks Julian Assange, si dissocia dal film che tenta di raccontarlo: Il quinto potere di Bill Condon, in cui a dargli volto è Benedict Cumberbatch. Assange (ancora residente presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si era rifugiato per sfuggire all’estradizione che l’avrebbe fatto finire sotto processo in Svezia, accusato di violenza sessuale nei confronti di due attiviste) non ha perso occasione per manifestare il suo fastidio nei confronti del film. Di fronte alla richiesta dell’attore inglese di incontrarlo, Assange ha espresso un netto rifiuto, sostenendo che il gesto sarebbe stato interpretato come un assenso ad  un film “meschino” e ad un’interpretazione “talentuosa ma debosciata”. La lettera di risposta di Assange a Cumberbatch è stata ovviamente resa pubblica tramite WikiLeaks, di cui questo ne è un passaggio rilevante:

“Credo che mi piacerebbe incontrarla. Il legame che si forma tra un attore e un soggetto vivente è significativo. Se il film sarà distribuito saremo per sempre correlati nell’immaginario collettivo, i nostri percorsi saranno intrecciati per sempre. Ognuno di noi sarà legittimato a commentare l’altro per molti anni a venire, e gli altri metteranno confronto i nostri ruoli e le nostre traiettorie. Ma devo parlarle francamente. Spero che prenderà il mio essere diretto come un segno di rispetto, e non di maleducazione. Credo che lei sia una persona buona, ma non penso che questo sia un film buono. Non credo che sarà qualcosa di positivo per me e per le persone che mi stanno a cuore”.

Assange ha poi accusato i film di essere “i più potenti e insidiosi costruttori dell’opinione pubblica, poiché passano sotto i radar della consapevolezza”, e che Il quinto potere non vuole essere un lavoro di finzione ma di una “verità svilita e traviata.”

Il film uscirà in Italia il 24 ottobre distribuito da 01.